Ultimo test prima dell’inizio ufficiale della stagione, tra cinque giorni in Coppa Italia, poco più di un’amichevole, contro il Pescara. Il Milan visto a Reggio Emilia ha mostrato due volti. Il primo, quello che dovrebbe essere dei titolari, ha giocato contro l’Inter. Il risultato finale non conta nulla, anche se non spiace aver battuto i cugini due volte su due in estate, ma il gioco sì.
Pressing alto a rubare palla nella metà campo avversaria e possesso palla a due tocchi. Di fatto intensità e determinazione, aggettivi smarriti negli ultimi anni dai giocatori del Diavolo. Per 30 minuti il Milan ha avuto il pallino del gioco di una partita giocata a “ritmi inglesi”. Inoltre si sono visti schemi su punizione e marcature precise sui corner. Di fatto idee chiare degli 11 in campo.
Poi con il Sassuolo meno pressione e tanti lanci lunghi. Matri e Cerci volenterosi ma inconcludenti e i centrocampisti meno propensi agli inserimenti.
In avanti bene Bacca e meno Adriano (che però fa un gran gioco per la squadra pressando) ma se l’alternativa è Matri tengo il brasiliano tutta la vita. Mi piacerebbe tanto vedere Suso dietro alle punte ma lo spagnolo, dai tocchi dolci come il miele millefiori, deve imparare a giocare più con la squadra e aver la visione per dare palloni pesanti. Honda si applica, nulla da dire, ma non è Ibra (che in quel ruolo non starebbe niente male, ma si sacrificherebbe?!).
Bertolucci e Bonaventura sono stati tra i migliori mentre male José Mauri, troppo timido ma con la giovane età a fare da attenuante. Montolivo, messo in campo nella seconda mini partita, si è spesso rifugiato nei lanci lunghi ma personalmente preferisco il gioco palla a terra. Poli e Nocerino restano ottime alternative. Nessuno a centrocampo è un fenomeno però l’Inter, che invece ne ha veramente molti, ha confermato che aver giocatori di talento non basta.
Non vorrei essere ripetitivo ma Alex non mi piace. Io terrei Paletta che non ha sbagliato nulla nella decina di minuti giocati stasera mentre Mexes è sembrato un po’ distratto. È arrivato Romagnoli, che sarà titolare anche se dovrà lavorare molto, e si è presentato bene salvando un gol con l’Inter. Poi con il Sassuolo è stato un po’ indeciso sul gol subito, che nasceva comunque da un errore del francese. Ely è sempre stato attento e merita delle occasioni. Sulle fasce spero che Mihajlovic sceglierà Antonelli e De Sciglio.
Di solito non parlo delle avversarie ma farò un’eccezione perché leggere i commenti degli amici interisti mi ha messo di buon umore. Infuriati e delusi, in primis con Mancini. Il gioco latita, le idee pure e i talentuosi giocatori che infarciscono la rosa sembrano una splendida orchestra dove ognuno suona per proprio conto. Il mister non è preoccupato. Ma in fondo cosa si può pretendere? La storia del Mancio allenatore racconta di un mister che ha vinto, poco, senza avversari (vedi calciopoli) e budget illimitati come a Manchester. Ogni anno arrivano in nerazzurro giocatori acclamati quali fenomeni e salvatori della patria, per poi diventare pesi per la società da smaltire. Podolski e Shaqiri gli ultimi ceduti, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo e Schelotto i giocatori dei quali probabilmente si farebbe volentieri a meno. Niente di nuovo per i cugini e tanti sorrisi per noi milanisti in attesa che inizi il campionato.