La partita è stata determinata da tre fattori: l’atteggiamento iniziale, l’arbitro Tagliavento è un episodio.
Il Genoa approccia la partita come si trattasse della finale di una coppa. Pressa a tutto campo arrivando per primo su ogni pallone. Crea qualche occasione ma il risultato si sblocca grazie a una punizione deviata che mette fuori causa il goffo Diego Lopez. Tagliavento nel primo tempo ammonisce solo i giocatori del Milan nonostante il numero e l’entità di falli simili da parte delle due squadre. I giocatori spesso cadono come morti non facilitando il compito dell’arbitro che però esagera quando mostra il secondo giallo a Romagnoli reo di due falli veniali costati altrettante ammonizioni. In compenso l’azione parte da un’amnesia di Zapata oggi tra i peggiori in campo insieme a Camomillo Montolivo, tutto fuorché un esempio di determinazione.
Nel secondo tempo si vede una partita differente. Il Genoa si limita a ripartire sporadicamente, con Diego Capel che sembra Messi, e il Milan che ci prova. Mihajlovic le prova tutte. Dopo essere stato costretto a inserire Ely, speriamo che torni titolare anche dopo il rientro di Romagnoli al posto di Zapata, inserisce Kucka, altro inamovibile nel centrocampo, e poi la mossa della disperazione con Bacca, terza punta. Il Milan crea alcune occasioni e probabilmente meriterebbe anche il pareggio. Forse in 11 contro 11 sarebbe anche finita diversamente, non lo sapremo mai, e come contro la Fiorentina un arbitro condiziona la gara con espulsioni discutibili.
La sconfitta, dopo due vittorie consecutive, brucia ma deve dare indicazioni importanti al mister. Il centrocampo non può prescindere da Kucka mentre Bertolacci deve avere il coraggio della ripresa inserendosi con continuità. In avanti Luiz Adriano deve svegliarsi ma deve anche essere servito maggiormente. Montolivo spesso sembra spaesato e manca di determinazione. De Jong come mezzala vale poco, piuttosto, visto che si prende regolarmente gol, meglio davanti alla difesa con Montolivo spostato. Bisogna imparare a vincere di misura e per farlo è necessario difendere meglio. Intanto abbiamo perso una grande occasione e tre sconfitte sono già il limite per la vittoria in campionato.