Vergogna. Andate a lavorare. Questi i cori che si alzavano dalla curva nel secondo tempo della partita. Effettivamente prendere quattro sberle in casa con una differenza di gioco abissale un po’ dovrebbe far vergognare. Le differenze sono state molte e il risultato ne è soltanto la conseguenza. L’atteggiamento iniziale non è stato sbagliato ma dopo 13 minuti tutto è cambiato. Provo però a fare un’analisi più distaccata.
Per giocare palla a terra è necessario avere calciatori che lo facciano. I limiti nel farlo possono essere tecnici, cognitivi o fisici. La formazione messa in campo da Mihajlovic questa sera era la migliore possibile viste le indisponibilità di Romagnoli e Balotelli.
Mauri, Suso, Honda, Cerci, Poli, Nocerino, Alex, De Jong e Calabria. Queste le alternative a disposizione di Miha in panchina. E allora, quando Diego Lopez si attiene al diktat giocando palla invece che rilanciarla, questa arriva all’impacciato Zapata che la passa in avanti a caso e il Napoli la fa propria andando in porta con Allan in tre passaggi, cosa volete dire? Alex avrebbe forse fatto meglio? Certamente no. Si potrebbe dire che è stato ceduto Paletta per tenere cinque centrali che danno un affidamento tale da far provare nel ruolo De Sciglio, cosa fatta in settimana.
E poi. Quando il capitano nel primo quarto d’ora sa solamente fare ampi cenno di giocare con calma e non si fa mai vedere per avviare l’azione. Cosa volete dire? Meglio De Jong che neppure voleva rimanere e non ha mai fatto un passaggio in avanti? Certo che no. Però i limiti non sono tecnici, gli undici messi in campo saprebbero come toccare la palla.
Non si tratta di problemi fisici. Non è possibile altrimenti vorrebbe dire che la preparazione è stata mirata al pre campionato! Non ci sono altre competizioni quali scusanti per carichi pesanti.
Il problema è solamente cognitivo. Per giocare palla a terra è necessaria disponibilità di tutti e qualche idea, neppure troppo complicata. La palla deve alzarsi il meno possibile, quando un giocatore ne è in possesso due compagni devono proporsi e non si devono fare mai più di due tocchi a testa. Se poi sei molto bravo di tocco ne fai uno e ti chiami Barcellona o Bayer. È evidente che quando un giocatore batte una semplice punizione o un rinvio e non sa a chi dare la palla non si sta giocando in questo modo.
Il bello del calcio è che questo non è l’unico modo di giocare. Si può anche giocare lanciando la palla in avanti e salendo tutti. Per farlo però è necessario un giocatore fisicamente forte che prenda i rilanci e li smisti per i compagni che stanno salendo. Ibrahimovic, tanto per fare un nome.
E allora torniamo alla società. Sono stati presi Bacca e Luiz Adriano, poi è stato corteggiato Ibra e alla fine è arrivato Balotelli. Strana strategia. Cerci non rientra nei piani e resta, Paletta fa un ottimo pre campionato e viene ceduto mentre resta Mexes dopo aver svuotato l’armadietto. Non entriamo nei discorsi quali tre allenatori a busta paga, lo stadio, i due AD o il fantomatico investitore. Poche idee e confuse.
Mihajlovic da sempre lei propone di dare carattere alla squadra e un gioco fatto di pressione a tutto campo. È incomprensibile come quanto di buono messo in mostra in estate sia svanito. Parlo dell’idea di gioco che si vedev, non dei risultati che lasciano il tempo che trovano. Ora, si tratta di capire se il problema è in chi spiega o in chi recepisce.
Probabilmente serve un ritiro e non come punizione bensì per trasformare quest’Armata Brancaleone in una squadra coesa che lotti unità per lo stesso obiettivo.