“Sono deluso da Mihajlovic e dal Milan” così parlò Berlusconi il 14 dicembre 2015. Lui per Milan intende la squadra che scende in campo ma, se parlasse da tifoso, dovrebbe includere la società. Dovrebbe quindi essere deluso da se stesso. Non voglio puntare il dito contro la persona che ha dato tanto nei suoi 30 anni di presidenza, però sappiamo che il pesce puzza sempre dalla testa e probabilmente il risultato attuale altro non è che la somma di decisioni poco felici.
La cessione di parte della società è una parodia avvolta dal mistero che si protrae da troppo tempo. E con essa le scelte fatte e poi ritrattate. Abbiamo assistito all’avvento di Donna Barbara e il tentativo di pensionamento di Galliani. Poi dietro front per un TFR troppo oneroso da pagare! E ancora. L’allontanamento di persone competenti, leggi Braida, e il mancato arrivo di degni sostituti. Ciliegina la farsa del nuovo stadio. Mi fermo qui ma si potrebbe andare avanti a lungo.
Berlusconi è deluso dal mister? A Galliani non è piaciuto lo stile con il quale l’allenatore si è espresso sugli arbitri perché non “in stile Milan”? Il presidente ha cestinato allenatore a go go negli ultimi anni. Che siano stati tutti degli incapaci? Inoltre ne aveva uno valido libero sul mercato e pronto a rivestire il ruolo: Roberto Donadoni. Non è un uomo con l’immagine da Milan ha sempre sostenuto il presidente. E così via Allegri, preso l’abbaglio per Seedorf, affidato la guida all’acerbo Inzaghi prima dell’arrivo di Sinisa. In tutto questo la presa in giro nei confronti di Tassotti, prima supplicato di rimanere all’allontanamento di Allegri e poi in dubbio dopo l’arrivo di Mihajlovic. Il tecnico, caro Presidente, dovrebbe essere sacro. Sono i giocatori a doversi adattare e, casomai sentirsi in dubbio. Vogliamo parlare di stile Milan, caro Galliani? Io ricordo ancora l’uscita dal campo per “oscurità” in Champions che ci costò pure un anno di sospensione. Nella vita si possono fare errori però, una castroneria come quella, pone fine a qualsiasi diritto di replica, o almeno non in pubblico! Cari Presidente e AD, il vero stile Milan era l’assenza di critiche e polemiche fuori dalle porte degli spogliatoi o di Arcore. Da quando Berlusconi si è messo in politica invece i suoi colleghi sono gli amplificatori dei suoi malumori.
In ogni caso Salvini ha ragione quando parla di giocatori non degni d’indossare la maglia rossonera. Vado un po’ controcorrente rispetto alla curva e punto il dito contro Bacca e Luiz Adriano, due che sono stati strapagati e non giocano con la squadra. Certo, per il numero di palloni che indirizzano verso la porta la percentuale realizzativa è impressionante, però non creano occasioni e non c’è difesa contro la quale riescano a imporre la loro fisicità. I due non erano stati richiesti dal Mister che invece ha voluto Romagnoli, un vero pilastro e futuro senatore, ha imposto Donnarumma in porta, un idolo dei tifosi, e optato per Kucka e Bertolacci visto che non è stato accontentato su Soriano. Mihajlovic ha avuto il coraggio di mettere da parte Honda, ha dato delle opportunità a Cerci e ha dovuto continuare a schierare Montolivo, un giocatore fuori condizione. Che altro avrebbe dovuto fare? La squadra non è amalgamata? Mandateli in ritiro visto che, quando il mister per fare gruppo li aveva portati a cena, è stato criticato per non aver informato precedentemente la società.
Gli ultimi risultati hanno deluso ma è inutile dare ultimatum o minacciare. Non l’allenatore. Vi prego! Continuo a sostenere che serva più qualità in avanti e il rientro di Balotelli sarà una vera e propria manna. Inoltre giocherà Bertolacci che con il superlativo Bonaventura (ricordo frutto della casualità che di una scelta di mercato mirata), potrò dare la qualità che manca negli inserimenti.
Servono le vittorie e Sinisa lo sa. Gli arbitri sicuramente ci hanno penalizzato ma con Carpi e Verona bisognava vincere 5 a 0 perché l’influenza dell’arbitro è inversamente proporzionale alla quantità delle reti segnate.