Luiz Adriano non mi mancherà. Non mi mancherebbe neppure Bacca ma pare che il colombiano invece sia confermatissimo. Ora, il condizionale è obbligatorio visto che solo ieri Adriano sembrava destinato ad essere titolare contro il Carpi. Poi, come un fulmine a ciel sereno, o meglio come un raggio di sole nella tempesta, la notizia della probabile cessione per 15 milioni di euro. Destinazione Cina.
Questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che fanno somigliare sempre più il Milan all’armata Brancaleone. Chi fa mercato non parla con l’allenatore. Galliani dice che il mister è confermato e qualcun altro sparge voci su Lippi.
Non stiamo a ripercorrere tutti i passaggi, a partire dall’arrivo di Seedorf e Lady B, ma fermiamoci alle ultimo voci. Da qualche giorno, dopo la bella prestazione di Roma, ridonda il nome di Marcello Lippi. Non mi piace, non mi è mai piaciuto né mi piacerà mai. La sua nazionale, che ha vinto il Mondiale, giocava male e ha goduto di una marea di episodi fortunosi (e qualche regalo arbitrale). Poi era motivata da fattori esterni che gettavano fango sul Belpaese (leggi Calciopoli). Il riscontro si è avuto 4 anni dopo. Ha vinto tanto con la Juventus? Meglio per lui. Lui, il figlio e la società hanno smentito ogni contatto ma le voci sono più forti delle dichiarazioni ufficiali. Teniamoci Mihajlovic e smettiamo la far ridere il mondo.
Con il Carpi non ci sarà Adriano ma tornerà a disposizione Balotelli. Chi mi legge abitualmente sa quanto io abbia desiderato questo momento. Tornerà presto Menez, un altro che sa cosa fare con la palla, e con Boateng in forma in avanti dovremmo esserci. Certo, sarei più tranquillo con Ibrahimovic ma così è.
In difesa non dovrebbero esserci cambiamenti né cessioni, specie dopo l’infortunio di Ely che starà fuori almeno due mesi. Purtroppo non partirà Zapata e resterà anche Mexes che sembrava nuovamente tra i partenti. Allora la società, se deciderà di intervenire sul mercato, lo dovrebbe fare a centrocampo. Serve un giocatore che dia tempi di gioco ammesso che ci sia. Il migliore d’Europa lo abbiamo lasciato andare, qui parlo d’Italia e non di Milan, qualche anno fa e risponde al nome di Verratti.
Penso però che l’acquisto più importante sia un altro. Non costa nulla. Si chiama silenzio. Basta con le voci che tolgono serenità e credibilità. Basta cene del presidente con gli amici che riportano tutto il giorno dopo. Basta feste e soprattutto… basta vino!