Dopo aver vinto con Fiorentina e Inter, ed essere arrivati a 6 punti dalla zona Champions, Barbara Berlusconi dovrà correggere il tiro. Il Milan deve correre per i primi tre posti. O meglio per il terzo, visto come viaggiano le prime due.
È arrivata la vittoria da 6 punti, quella nel derby. Un 3 a 0 convincente sia per la buona prestazione dei nostri che per la mediocrità dei nerazzurri.
Mancini mette in campo il nuovo arrivato Eder, confermando che per lui l’affiatamento non è importante.
L’Inter ha iniziato con maggior velocità creando qualche occasione, come quella capitata sulla testa di Eder dopo una decina di minuti. La foga però è durata 15 minuti, quindi l’Inter si è progressivamente spenta. I ritmi di gioco sono diventati più lenti e il Milan è riuscito a tenere in mano il pallino del gioco nonostante il maggior tasso tecnico dei nerazzurri. Kucka e Bonaventura sono parsi subito ispirati disputando una grande partita, ma anche Honda è riuscito ad andar via spesso sulla fascia grazie all’aiuto di un irriconoscibile Juan Jesus. Su schema da calcio d’angolo è arrivato il vantaggio. Honda ha messo un cross con il sinistro verso la porta e Alex ha preso alla lettera la richiesta della curva che chiedeva di “sovrastare” i cugini, nell’occasione il rispolverato Santon. Con il vantaggio si è rientrato negli spogliatoi.
Il secondo tempo è stata un’altra storia, almeno dopo il minuto 70 quando Icardi ha sbagliato il rigore che si era procurato. L’arbitro Damato non è stato all’altezza della situazione. Spesso indeciso e poco aiutato dai numerosi assistenti, ha sbagliato molto da entrambe le parti. Alex, ad esempio, andava almeno ammonito sul fallo da rigore e quindi, visto che era già ammonito, espulso. Ma questo è solo uno dei tanti errori. Gli altri, fortunatamente, li ha commessi l’Inter.
Al minuto 73 Niang ha potuto crossare indisturbato e Bacca ha raddoppiato passando alle spalle di Miranda. L’Inter è parsa decisamente sottotono e il suo secondo tempo è stato la copia di quello visto mercoledì a Torino con la Juventus. Dopo altri quattro minuti su una ripartenza, finalmente, è arrivato il terzo gol di Niang e la partita è finita.
Il Milan ha tenuto palla giocando bene, compito certamente più facile con 3 gol di vantaggio e gli avversari annichiliti. Medel e Brozovic non hanno mai vinto un contrasto, i nostri, in superiorità numerica a centrocampo, hanno sempre avuto la meglio. Bene tutti in questa serata trionfale. Atteggiamento giusto e grande determinazione le chiavi della vittoria.
Penso che gli errori siano tutti da imputare a Mancini, ma quelli sono problemi dei “cugini”. Noi ora dobbiamo guardare avanti cavalcando l’entusiasmo di questa vittoria e cercando continuità. Si può fare. Chiaro?