Lo cantava il napoletano Edoardo Bennato. Sempre dritto dopo l’ultima curva. Il Rossoneri l’ultima curva, la più difficile, l’hanno fatta questa sera senza uscire di strada. Ora concentrati sino all’ultimo minuto del campionato puntando dritto verso il terzo posto.
Il Milan ha giocato nell’unico modo possibile per non uscire battuto dal San Paolo. Tra l’altro uno di quelli che gli viene meglio: difesa e tentativi di ripartenza. Centrocampo e difesa hanno giocato molto stretti con due linee di quattro giocatori che si sono mosse all’unisono. Zapata, schierato centrale a fianco ad Alex, non ha fatto rimpiangere per questa sera l’indisponibile Romagnoli. Attento e puntuale in ogni chiusura, uno dei migliori in campo. I due centrali si sono aiutati alla perfezione riuscendo a “impacchettare” il Pepita. Bene anche Abate, un altro tra i migliori, e Antonelli sempre attenti a non farsi saltare da Insigne e Callejon. Grande anche la diga composta da Kucka e Montolivo.
Donnarumma non ha dovuto fare interventi impegnativi e nulla ha potuto sul gol del vantaggio di Insigne su deviazione di Abate. Il gol del Napoli, arrivato al minuto 39, ha fatto pensare a una partita quasi impossibile da recuperare visto che il Milan sino a quel momento aveva solo difeso. Invece, pochi minuti dopo, un cross dalla destra di Honda è stato deviato da Koulibaly sul sinistro dell’accorrente Bonaventura, bravo a appoggiare in rete al volo un pallone non così scontato.
Il pareggio prima dell’intervallo è stato un toccasana e ha permesso a Mihajlovic di non cambiare copione nella ripresa. Il Napoli ha tenuto palla e ha fatto gioco, il Milan ha provato a ripartire. Ecco, purtroppo il tentativo è troppo spesso rimasto tale. Bacca non si è visto. Sempre anticipato, mai riuscito a tenere una palla per alleviare la pressione e spesso troppo lontano da Niang che, le poche volte che è riuscito a spizzare sui lanci, ha visto vanificati i propri sforzi per la latitanza del colombiano. Anche Niang ha faticato parecchio contro Koulibaly, un colosso veloce e inamovibile.
Il Mister ha inserito Menez al posto di Bacca e ma il francese ha passeggiato senza mai pressare provando qualche giocata non riuscita. Non giudicabile. Invece eccellente Balotelli. Mihajlovic lo ha inserito a pochi minuti dalla fine, replicando l’ingresso di 7 giorni fa, probabilmente quasi per metterlo smaccatamente alla prova dopo i rimproveri. Mario ha fatto vedere come si gioca in avanti una partita di questo tipo. Ha preso ogni rinvio perdendo una sola volta il pallone e ha anche creato situazioni pericolose. Non c’è nulla da fare. Può irritare, avere un atteggiamento sbagliato ma è uno di quelli che sa cosa fare con la palla. Questo atteggiamento con un miglioramento di condizione e Supermario può trascinare il Milan al terzo posto.
Una nota che non vuole essere polemica ma solo una constatazione. I giocatori del Napoli sono sempre per terra. Passi che Insigne, Callejon & co siano fisicamente leggeri ma possibile che non siano in grado di reggersi in piedi? La verità è che hanno la propensione alla simulazione. Perché non si decide di smetterla di farsi prendere in giro e si cominciano a punire i simulatori usando la prova TV? Diamo da tre a cinque giornate e scommetto che i calciatori in Italia diventerebbero subito più “british”.
Ultimo appunto, sulla falsa riga del precedente, poniamo fine alle proteste sistematiche. Napoli e Inter sono tra le squadre che si permettono maggiormente di inveire ogni volta che l’arbitro fischia. Guardando Sarri e Mancini si capisce perché. Quando giocavo io, seppur a livelli infinitamente inferiori, ci insegnavano a stare zitti. Parlava il capitano. E non ci si lasciava cadere ma si lottava su ogni pallone. Altri tempi o solo altra mentalità?