Tre partite per capire a cosa possiamo aspirare. Due punti ottenuti e nessuna aspirazione. La totale mancanza di determinazione ha contraddistinto la serata. Primo tempo a ritmi soporiferi con vantaggio laziale al nono e pareggio al quindicesimo. La Lazio non si smentisce e conferma di essere la squadra più battuta nei primi 15 minuti con 10 reti subite. I restanti 45 minuti mettono in luce la mancanza di idee e svogliatezza. Evidenza del menefreghismo totale i 45 secondi con i quali Donnarumma batte ogni calcio di rinvio in attesa che le belle statuine rossonere si posizionino. Montolivo è l’emblema della prestazione. Lento, involuto e con almeno 5-6 tocchi ogni volta che ha il pallone tra i piedi.
Nel secondo tempo il Milan avrebbe anche meritato la vittoria. Due legni, qualche occasione nitida, un mezzo rigore giudicato calcio di punizione che però non giustificano la mancata vittoria. Non ci sono le idee, i giocatori non si propongono e non si aiutano. Discutono spesso e hanno un’intesa peggiore dei colleghi d’ufficio che giocano la partita di calcetto settimanale. Adriano e Bacca, titolari in coppia, non combinano nulla al di fuori dell’azione del pari. Inoltre sono sempre in terra a reclamare falli inesistenti. Bertolacci senza Kuco è poco ispirato mentre Honda e Bonaventura si limitano a metterci la buona volontà. Abate questa sera non ci ha capito nulla. Ha spinto maggiormente nella ripresa ma spesso con risultati scadenti. Antonelli sull’altra fascia si è limitato a sortite sui calci da fermo. Per quanto riguarda i centrali continuo a non capire le scelte di Mihajlovic. Dopo aver lasciato in panchina Romagnoli, questa sera ha optato per escludere Alex lasciando titolare Zapata. È vero che non abbiamo Nesta e Silva, inamovibili, ma perché continuare a cambiare?
A proposito di cambiamenti. Penso sia utile iniziare a pensare alla prossima stagione. Oramai le occasioni perse sono state troppe per ipotizzare un recupero per qualsiasi posizione che valga l’Europa. Se non verrà confermato Mihajlovic alla guida tecnica che almeno ci si muova per tempo onde evitare di ritrovarsi con campagne acquisto fatte prima di decidere l’allenatore che si ritroverebbe, come avvenuto, giocatori che non ha chiesto. Purtroppo questo Milan non attira nessuno. Acquirenti, forti giocatori e tecnici di primo livello. Il problema è proprio ai vertici. Bisognerebbe iniziare da lì nella costruzione del futuro. Serve un tecnico da affiancare a Galliani che al posto di Braida ha miseramente fallito. Servono professionisti seri in tutti i ruoli, societari e in campo. Mutuando Montali, puoi insegnare a un tacchino a scalare gli alberi ma gli scoiattoli lo fanno meglio