Il Presidente ha voluto cambiare mandando via Mihajlovic per Brocchi. L’ultimo Milan del serbo, visto contro la Juve, aveva perso giocando bene e mettendo una grande determinazione. I giocatori si erano detti attaccati al mister e amareggiati per avvicendamento. Ma niente da fare. Dritti seguendo gli umori di Berlusconi scaturiti dall’ennesimo capriccio più che una logica.
Cos’è successo dopo? Vittoria con situazioni favorevoli a Genova, pareggio scadente con il Carpi in casa e ora sconfitta con la già retrocessa Verona. Ora, non che tutte le colpe siano di Brocchi, sia chiaro. Possiamo dividerle equamente tra mister, giocatori e società accomunandoli tutto sotto un’unica parola: vergogna. Mancheranno le motivazioni, il tempo, i soldi, le idee da parte di Berlusconi, ma a questo punto sarebbe opportuno un cambio societario.
Mr. Brocchi per la trasferta di Verona ha schierato un Milan con molti cambi. Alcuni dettati da necessità per indisposizione o squalifiche, altri per scelta. Dopo la vittoria del Sassuolo che si è riportato a tiro sesto posto, gli unici punti fermi nella prestazione sarebbero dovuti essere l’impegno e la determinazione. Effettivamente ci sono stati, da parte del Verona. Il migliore in campo è stato Donnarumma che ha salvato il risultato in molte occasioni ma nulla ha potuto contro la punizione di Sinicardi allo scadere. Se pensiamo alle alternative proposte da Brocchi oggi, Mauri, Menez, Zapata, De Sciglio e Honda, sono tutti giocatori che, con l’attuale stato di forma, in una squadra come il Sassuolo probabilmente non andrebbero neppure in panchina. Menez sempre in azione solitaria, lento e infinite volte in fuorigioco. Honda con Mihajlovic giocava esterno, la prestazione odierna come trequartista ha sottolineato come il serbo avesse le idee più chiare di Brocchi. Zapata si è salvato, De Sciglio è uscito per infortunio ma la buona prova di Antonelli non fa capire il motivo dell’avvicendamento. Mauri è giovane ma con a fianco lo spento Montolivo non ha potuto certo eccellere. Il capitano non salta in barriera nella punizione che porta alla sconfitta. Magari non avrebbe intercettato la palla ma il suo rimanere piantato a terra è l’emblema di un atteggiamento che abbiamo visto in tutto il campionato e si è ripercosso sul Milan. Buffon a Sassuolo dopo la sconfitta ha detto parole importanti, con la sua leadership ha scosso l’ambiente dando il via al cambiamento di passo. Montolivo ha nel gesto della calma il suo marchio di fabbrica. E da stare calmi c’è veramente poco!
L’atteggiamento visto in campo a Verona non è da giocatori professionisti. Non voglio fare demagogia tirando in ballo il discorso economico. Un professionista, che guadagni 1000 euro facendo l’operaio o 50mila facendo l’atleta, ha l’obbligo morale di dare il massimo. Se guardiamo Bacca al minuto 60 che davanti al portiere fa una rabona invece che appoggiare la palla per un compagno libero, buttando così nel cesso il gol che avrebbe chiuso la partita, capiamo come di professionale ci sia veramente poco. Non parlo di talento, penso che Bacca ne abbia veramente poco, ma di serietà. Non abbiamo visto professionisti e allora, caro Mr. Brocchi, mandi in campo la primavera insieme ai giovani della rosa, gli altri li prendiamo noi comuni mortali per il calcetto del giovedì sera.