Guardando la partita casalinga con il Frosinone banalmente si potrebbe attribuire la debacle alla malasorte. In fondo la squadra laziale ha tirato in porta tre volte trovando altrettanti gol. Il Milan ha creato una ventina di occasioni delle quali una metà molto pericolose. E allora perché non si può parlare di sfortuna?! Semplice, perché questa non esiste.
Esistono però le scelte, con le relative conseguenze. Ed è proprio questa la parola attorno alla quale ruota tutto: scelta.
Schierare il ricucito De Sciglio, 7 punti in viso e un bel cerottone, al posto di Antonelli è frutto del libero arbitrio dell’allenatore. Non una sola cosa giusta da parte dell’esterno a partire dal girarsi al primo minuto sul tiro che regala il vantaggio al Frosinone. Non abbiamo la riprova sulla differenza con Antonelli in campo però possiamo rifarci alle ultime prestazioni dei due. Ci si attenderebbe una reazione immediata che non c’è. E Abate? Pure Brocchi a un certo punto ha inveito spronandolo a fare un cross, almeno uno! La giornata più importante del campionato, con vittoria obbligatoria per rimanere attaccati al treno dell’Europa, è nera per tutto il comparto difensivo con Romagnoli spaesato, Alex lento, quasi intontito (ma stava bene?) e pure Donnarumma che ha sbaglia sul gol del raddoppio, punizione da 40 metri senza barriera.
Scelte discutibili anche a centrocampo sia per modulo che uomini. Honda, del quale finalmente ci eravamo liberati, è tornato punto fermo del quartetto di Brocchi. Intoccabile da sempre Montolivo che è il vero emblema della pochezza rossonera. È giustamente tra i più fischiati perché lento, involuto, senza carattere. I tifosi più fantasiosi lo hanno ribattezzato “Mortolivo” che dice tutto. Ma oggi del Milan non si è salvato nessuno, Kucka e Mauri compresi. Purtroppo alcuni sono indisponibili, leggi Bertolacci, ma se Brocchi avesse avuto gli attributi avrebbe azzardato al centro dei giochi Locatelli. Per fare certe scelte ci vuole carattere e Brocchi ha già dimostrato di non averne, per quello piace tanto al presidente.
Proprio la scelta dell’avvicendamento dell’allenatore resta la più discutibile. Agli occhi di tifosi, addetti ai lavori, giocatori o semplici curiosi resta ancora oggi inspiegabile la sostituzione di Mihajlovic con l’ennesimo neofita che, per di più, non aveva neppure vinto nulla con la Primavera.
In settimana il CDA ha approvato l’ennesimo bilancio in passivo. Il potenziale acquirente ha pure rilasciato la prima dichiarazione divertente: “Cos’è il Milan?!” Sicuramente, dato il noto umorismo di Berlusconi, i due andranno d’accordo.
Si parla di cifre, di futuro solido e di prospettive mentre quello a essere più traballante è il presente. L’Europa, pure quella di serie B, appare svanita con il Sassuolo di Squinzi che ci ha superato. Proprio il Patron della Mapei aveva fatto un’offerta che però Berlusconi non ha preso in considerazione. Ma come mai si cercano misteriosi e vaghi acquirenti all’estero? Personalmente preferirei un proprietario italiano, per giunta rossonero come Squinzi, piuttosto che con gli occhi a mandarla, ma data la situazione attuale va bene chiunque, purché abbia idee chiare e voglia di vincere.