Nulla di diverso da quanto preventivato. La differenza tra Roma e Milan è stata lampante nella qualità degli uomini. Montella ha preparato la partita alla perfezione con la squadra compatta a chiudere qualsiasi tipo di corridoio e a rallentare il ritmo. La Roma tira in porta tre volte senza creare nient’altro, il Milan due con l’aggravante di un rigore sbagliato. La fase difensiva così come preparata dall’Aeroplanino è perfetta e la speranza di segnare in una ripartenza andrebbe anche in porto se Lapadula non si fermasse a un centimetro dalla deviazione o Niang segnasse il rigore conquistato ancora dal numero nove imbeccato da una perfetta verticalizzazione di Bertolacci. Suso non è brillante come nelle ultime uscite e Niang mette la grinta e prova a lottare solo dopo il gol del vantaggio della Roma. Purtroppo se le alternative di chiamano Honda, Mati Fernandez e Luiz Adriano non si può pretendere più di tanto.
L’assenza di Kucka, squalificato, si fa sentire perché toglie fisicità a centrocampo. Bertolucci, al rientro, si occupa di De Rossi e lo fa bene limitando il capitano della Roma. Nainggolan pressa alto Locatelli che costruisce meno del solito, compito però assolto bene da Pasalic.
Questa sera non si può proprio rimproverare niente al Milan che non ha sbagliato quasi nulla e forse può uscire ancora più convinto dei propri mezzi, nonostante la sconfitta. Quello che invece continua a convincere poco è la nuova fantomatica proprietà. Rinviato ancora il closing, ritardo della seconda tranche di soldi, utili per il necessario mercato di gennaio. L’indisponibilità di Bacca fa sperare una sua partenza, con lui forse anche Honda e Adriano, per sfoltire una rosa costosa da rinforzare sia in termini di qualità che di motivazione. Certo, una squadra che inserisce dalla panchina Pjanic e Dybala è lontanissima, però con dei buoni inserimenti giocarsela con Roma, Napoli e Lazio non è impossibile.