Il primo test vero dell’anno, quello di Roma con la Lazio, è coinciso con un vero e proprio naufragio.
È totalmente mancato il gioco ma i colpevoli non sono da ricercare nelle individualità: le responsabilità sono in gran parte di Montella. Suso, che dovrebbe essere il valore aggiunto, ha toccato tre palloni. Cutrone non è mai stato servito nel modo giusto ma solo con lanci lunghi spesso fuori misura. Dopo tutto questo mercato sono ancora costretto a vedere Montolivo a centrocampo, oggi a sinistra. Tanti palloni toccati per l’ex capitano, nessuna idea e qualche palla persa tra le quali quella che ha avviato l’azione del vantaggio laziale. Sulla fascia destra Basta è sempre stato lasciato libero con i due esterni, Rodriguez e Calabria, attenti a chiudere gli spazi stretti più che ai cross. Così è arrivata l’azione del rigore del vantaggio laziale con palla crossata dalla destra, uscita dall’area e fallo di Kessie, lento e poco grintoso. Poi, dopo pochi minuti, altro cross da destra, Calabria stringe verso il centro e Immobile colpisce al volo pressoché indisturbato.
Il Milan, come prima della pausa per la nazionale, ha giocato bene i primi 15 minuti pressando a tutto campo e costringendo la Lazio nella propria metà campo. Poi il buio.
Nella ripresa ci si aspetterebbe una reazione, un cambiamento. Le parole di Montella hanno avuto lo stesso effetto di una camomilla. Nessuna novità tra gli 11 in campo. Il Mister conferma la propria impalpabilità nel cambiare in corsa. Così la ripresa inizia con due altri schiaffi laziali con la difesa addormentata e il centrocampo pure! 4 a 0 al minuto 50 e partita più che finita.
La Lazio si mette comoda in modalità “risparmio energetico” e il Milan senza più speranza abbozza un’idea di gioco. Questo per una decina di minuti in concomitanza del gol, occasionale, di Montolivo. Poi la Lazio è tornata a organizzarsi e per il Milan nessun’altra chance nonostante Kalinic e Calhanoglu al posto di Borini e Cutrone. Se non ci sono movimenti continui anche senza palla e gioco veloce in Italia non c’è possibilità alcuna. Perdere a Roma con la Lazio ci può stare, in questo modo però no. Il nostro caro Mister ha avuto subito tutti i giocatori desiderati ma ora deve dar loro un’identità collettiva e soprattutto motivazione. Abbiamo passeggiato per 70 minuti! Dopo le 18 ho smesso di contare le palle buttate in mezzo dalla trequarti o avanti con lanci lunghi inutili. Per fare giocare una squadra in questo modo è sufficiente il magazziniere non serve un allenatore diplomato a Coverciano! Viene il dubbio, che già avevo lo scorso anno, che il primo acquisto sarebbe dovuto essere l’allenatore…