Vita da imprenditori

Iorio Grulli ieri notte non riusciva a dormire, attanagliato dalle preoccupazioni, e ha deciso di passare la notte su quello che resta del tetto della sua azienda. Iorio Grulli non è salito in alto per compiere un gesto drammatico,  non era ad una altezza così pericolosa. Aveva bisogno di distendere i  pensieri e  far arrivare la propria voce più in alto, questo sì, alle orecchie di quelli che contano.

Io non sono stupita di quello che ha fatto Iorio Grulli e, si badi bene, ciò che scrivo non è affatto un invito a fare altrettanto. Io mi stupisco ogni giorno del sangue freddo, della tenacia, della forza che dimostrano tutti gli imprenditori della Bassa modenese che fanno i conti con gravi danni all’azienda. Se qualcun’altro salisse sul tetto del proprio capannone, altrettando non mi stupirei. Gli imprenditori della nostra terra sono uomini e donne che si sono spaccati la schiena tutta la vita a lavorare. Il terremoto ha spazzato via con un soffio anni di fatica, di investimenti, di mutui da pagare e dover ricominciare tutto da capo in un momento di crisi nera getterebbe nello sconforto chiunque. C’è chi, di fronte a questo sconforto, ha comprensibilmente perso un pò del suo equilibrio e dorme sui tetti. E chi mantiene una calma  fuori dal comune. Ieri ho parlato con un imprenditore che deve ricostruire il capannone da zero e ha spostato la produzione in Valtellina, dove ha trovato un albergo per i dipendenti e organizzato il trasporto in pullman da Concordia, tutto a spese proprie. Anche lui forse non ci dorme la notte, come Iorio Grulli: non compie gesti dimostrativi ma è preoccupato allo stesso modo.

Bisogna stare vicino a chi ha perso tutto e deve ricominciare, per evitare che l’equilibrio possa vacillare. Il Governo pieghi la testa, con una buona dose di umlità, e avvicini l’orecchio agli imprenditori della Bassa che sono costretti a salire sui tetti per farsi sentire meglio.