Ci sono tanti modi di denunciare la crisi dell’auto e i mancati interventi per sostenere un mercato in crisi. L’Unrae, l’associazione dei costruttori stranieri che operano in Italia, ha addirittura cancellato l’abituale conferenza stampa di fine anno in segno di protesta contro il governo.
Stanca di lanciare appelli nel vuoto, di ribadire il calo verticale delle vendite e la necessità di tagliare le tasse sull’auto, ha scelto la protesta silenziosa, il vuoto assoluto. Chi vuole intendere intenda, perché altrimenti si imbocca una strada senza ritorno.
Alla scelta dei vertici Unrae, preferiamo il temperamento battagliero di Giada Michetti, ad di Gl Events, la società francese che organizza il Motor Show di Bologna. Presentando i contenuti e i numeri dell’edizione numero 37, ridotta nella durata e nel numero degli espositori, la manager bolognese ha detto a chiare lettere che se tutto il settore automotive non darà segnali importanti, il Motor Show potrebbe anche chiudere i battenti.

Per il momento però, l’unico salone italiano superstite preferisce combattere la sua battaglia sul campo, riducendo gli spazi espositivi ma non la sostanza della manifestazone. Novità auto, test-drive, gare e spettacolo continueranno ad andare a braccetto, secondo la più classica ricetta del Motor Show. E anche dal punto di vista del prodotto le tante defezioni sono riscattate da importanti e qualificate presenze. Chi ha auto belle e importanti da presentare, da far toccare con mano al pubblico italiano, ha deciso di esserci comunque, a dispetto dei budget tagliati. La Fiat porta la Nuova Panda in tutte le declinazioni (4X4, Trekking e Natural Power), per farla “assaggiare’’ al pubblico nelle aree esterne, Mercedes mette in vetrina la Classe A, la vettura più rivoluzionaria fra quelle di ultima generazione, Opel ha prenotato il quadriportico d’ingresso per lanciare la Opel Adam, appena presentata alla stampa. Renault rilancia la Nuova Clio. E poi c’è il gruppo Volkswagen con molti dei suoi marchi e la perla della nuova Golf, la numero 7, a brillare in mezzo al meglio della produzione. Insomma chi ha buoni prodotti da mostrare non ha perso l’occasione, anche se le Case madri storcono il naso perché il mercato italiano ha perso il 44% rispetto ai suoi anni d’oro ed è tornato ai livelli di fine anni Settanta. Eppure un passaggio al Motor Show resta sempre una buona occasione di vendita e un modo efficace per combattere la parola crisi.