LA LANCIA Aurelia B24 del film «Il sorpasso» è l’emblema di un’epoca. Il simbolo dell’Italia del 1962, che corre verso il boom economico e guarda la vita con un sorriso sfrontato, quasi di sfida. Lo stesso di Bruno Cortona, alias Vittorio Gassman, il protagonista del film che trascina nella sua avventura, prima festosa e poi tragica, il giovane Roberto Mariani (Jean Louis Trintignant). La dura morale del film sembra quasi un presagio, se proiettata sugli scenari di oggi.

Il boom si è sgonfiato, l’economia fa soltanto passi indietro e l’auto rischia di passare di moda, come il simbolo di una civiltà perduta. Oggi il sorpasso non è più quello della Lancia Aurelia, preannunciato da arroganti colpi di clacson. E’ la bici che mette la freccia e supera l’automobile, in un cambio di ruoli che è chiara spia di un’era di crisi. Il sorpasso del vecchio velocipede sulle quattroruote è avvenuto nel 2011. Lo hanno certificato nel loro rapporto annuale Aci e Censis: 1.750.000 bici vendute contro 1.748.143 auto immatricolate (fra nuove e usate). Festeggiano le anime verdi e i sostenitori del valore ecologico della bici, universalmente riconosciuta come veicolo pulito e a misura d’uomo. Ma in questa lenta, e forse inesorabile, modifica dei costumi di vita, l’auto rischia davvero di sparire?

SE SI DÀ ascolto alle intenzioni d’acquisto in Italia per il 2013, il panorama è allarmante: solo il 3,7% dei consumatori ha programmato di comperare un’auto nuova, mentre il 52,6% non intende acquistarla per i prossimi tre anni. Sono dati che rendono indispensabile ripensare il concetto di mobilità. Se l’auto vuole ancora trovare spazio e mercato, deve battersi su due fronti: il trasporto urbano e quello di lungo percorso. Per la città, la frontiera obbligata è quella dell’auto elettrica, di piccola taglia e possibilmente a costi più accessibili di quelli di oggi. Per le lunghe percorrenze, ibrido, diesel e benzina (a consumi ridotti) svolgono egregiamente il loro ruolo, ma sarà inevitabile ridurre non solo i costi di gestione ma anche quelli vivi per l’acquisto dell’auto e le modalità di pagamento. Oggi l’auto nuova è un miraggio per molti, quasi un traguardo inavvicinabile.

Al resto deve pensare lo Stato, cioè il governo che uscirà dalle urne il prossimo febbraio. Indispensabile una politica che ridimensioni la tassazione sull’auto, che metta un freno ai costi assicurativi e tagli le gravose accise sui carburanti. Senza queste premesse, è inutile parlare di rilancio dell’auto.