GINEVRA, il Salone per eccellenza, è alle porte: pronto a combattere, a colpi di numeri e grandeur, la crisi dell’auto che vaga come uno spettro sull’Europa.
Presidente Maurice Turrettini, come si può battere il senso di sfiducia che percorre il settore automotive?
”Dobbiamo darci tutti da fare. Noi per primi abbiamo mantenuto gli stessi prezzi di un anno fa per gli spazi espositivi: 110 franchi al metro quadrato, una quota decisamente più bassa rispetto ad altri saloni. E’ una politica che paga perchè nonostante l’ampliamento della superficie espositiva, che ha guadagnato 5mila mq nel padiglione 6, non c’è un centimetro libero. Anzi le Case pensano che nei momenti di crisi sia importante mostrare bene la propria merce. Peugeot e Citroen, ad esempio che pure attraversano un momento critico, hanno stand più grandi, più belli, più curati”.
Perché avete rinunciato al padiglione dedicato all’auto verde?
”Ormai le auto ecologiche sono entrate nell’offerta di ogni grande costruttore. Per questo si è deciso di collocarle nei rispettivi stand. Ma il loro numero è rilevante. Da sole rappresentano il 10% delle vetture presenti a Ginevra e abbiamo curato un catalogo specifico per aiutare i visitatori a individuarle”.
L’auto elettrica è ancora una prospettiva credibile per il domani?
”In giro c’è troppo pessimismo su questo tema. Si è raggiunto il traguardo di 300 km di autonomia, ma resta il problema dei prezzi troppo alti e delle infrastrutture carenti. Credo che lo sviluppo delle vetture ecologiche continuerà su diverse strade paralelle (dall’ibrido al metano, all’idrogeno) ma le rigorose norme anti-inquinamento, che entreranno in vigore entro il 2020, giocheranno a favore dell’auto elettrica”.
La crisi costringerà i consumatori a ripensare l’uso dell’auto: i noleggi a lungo termine sono la soluzione del domani?
”E’ difficile rinunciare all’idea di un mezzo proprio e autonomo. Magari aumenteranno le formule d’acquisto in leasing, le auto condivise, il car-sharing. Ma ciascuna realtà deve fare i conti con il suo territorio. In Svizzera, ad esempio, la società Mobility ha grande successo con le sue auto rosse a noleggio presso le stazioni. Ma da noi il sistema ferroviario è un gioiello con pochi uguali. Altrove serviranno altre idee”.