ALFA ROMEO rinnova il sogno americano. C’è proprio il marchio del Biscione al centro delle strategie Fiat al Salone di Ginevra. Dopo due anni di faticosa gestazione, il prototipo presentato proprio in Svizzera nel 2011, è diventato un’auto importante, un piccolo gioiellino da esportazione.
«Supercar compatta» è la definizione scelta per sottolineare l’aspetto aggressivo di una vettura che si porta dietro il classico e grintoso Dna Alfa Romeo. E’ un coupé a due soli posti lungo poco meno di quattro metri, costruito con tecnologie d’avanguardia derivate dalla 8C da competizione.
La trazione è posteriore, il motore centrale, come si conviene a modelli che vogliono esaltare il piacere di guida, il telaio è in fibra di carbonio con supporti in alluminio, materiali che consentono la massima leggerezza ma anche una notevole rigidità torsionale. Ottimno anche il rapporto peso-potenza (meno di 4 kg per cavallo)e davvero notevoli le prestazioni: 250 km all’ora come velocità di punta, accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi e mezzo.
Il motore è il nuovo 1750 Turbo Benzina con iniezione diretta e basamento in alluminio, il cambio automatico a doppia frizione.
INSOMMA sportività garantita insieme al piacere di guida, che è da sempre la prima richiesta degli alfisti. C’è chi storce il naso, invocando un propulsore con più cavalli e molti considerano i 60 mila euro un prezzo troppo alto per questo tipo di vettura. Di certo è un prodotto importante per Alfa, il simbolo incarnato di un possibile rilancio, in attesa che l’accordo Fiat-Mazda porti alla produzione della nuova spider. E’ un tipo di auto che può piacere agli americani, soddisfare il loro gusto per lo stile e la tecnologia italiana. Se possa davvero rinnovare il mito Alfa negli States, è difficile dirlo. Ma il lancio di quest’auto è una piccola prova di coraggio. E’ giusto tentare la scommessa.