L’AUTO elettrica in Italia è ancora un grande punto interrogativo. Nel 2012 ne sono state immatricolate 508 contro le 284 dell’anno precedente, ma i risultati numerici sono certamente inferiori ai progressi tecnologici segnati da alcune grandi case automobilistiche, come Renault e Nissan, che sull’elettrico hanno scommesso da sempre. Sullo sfondo restano sospesi problemi difficili da risolvere: l’autonomia limitata, gli alti costi dei modelli, la scarsissima diffusione di colonnine pubbliche per il rifornimento di energia elettrica.
In QN Motori ospitiamo un servizio sulla Renault Zoe, una compatta di segmento medio che sta cercando di conquistare il mercato con la tecnologia (l’autonomia raggiunta è di 150 chilometri) e un prezzo di listino che, complici gli incentivi, parte da 17.350 euro.
Sono ottime premesse per vendere un prodotto elettrico destinato anche a percorrenze medio-lunghe. Ma senza infrastrutture, senza una capillare diffusione delle colonnine di ricarica, il progetto verde resta velleitario o confinato al semplice uso cittadino. Proprio in questi giorni, però, Eni ed Enel hanno firmato un’intesa sulla mobilità elettrica che potrebbe favorire il decollo dell’auto a impatto zero.
Il piano prevede l’avvio di un programma sperimentale per la ricarica di veicoli elettrici. Nelle stazioni di servizio e in alcuni siti Eni verranno installate colonnine con tecnologia Enel. Due poli sono già stati individuati: le sedi Eni di San Donato Milanese e la Divisione Rifining & Marketing in via Laurentina a Roma.
MA L’OBIETTIVO vero è di avviare una sperimentazione entro il 2013 in alcune aree geografiche selezionate (si parla di Emilia e Veneto) con l’installazione in alcune Eni station di colonnine a ricarica veloce, in corrente continua e in corrente alternata, capaci di garantire in 20-30 minuti un rifornimento di energia: il tempo ideale per un caffè o una sosta-pranzo presso le stazioni di servizio Eni.
Aldilà dell’intesa tecnica, logistica e commerciale fra i due grandi partner, è questo il primo vero e forte segnale a favore degli automobilisti verdi.
Se la diffusione delle colonnine di ricarica, come pare, dovesse estendersi anche in aree extraurbane, sarà possibile per gli eco-automobilisti usare il proprio veicolo anche fuori dalla città.
Ecco allora che il problema dei 150 chilometri di autonomia diventa secondario e fa crescere le suggestioni verdi dell’elettrico. In attesa dell’ultimo decisivo alleato delle auto a impatto zero: le norme tassative in materia di emissioni che entreranno in vigore dal 2020.