C’è una Ferrari a tenere alto l’orgoglio italiano nella tana
dorata dell’auto tedesca. Quando Montezemolo toglie il velo alla 458
Speciale, il Salone di Francoforte ammutolisce. Dimentica per un
attimo i faraonici stand di Bmw, Volkswagen, Mercedes e Audi e la
cascata di nuovi modelli di marchio teutonico e si ferma ad ammirare
le curve sinuose di questo bolide da 4,5 litri che costa 238 mila
euro.

La 458 Speciale monta l’otto cilindri aspirato più potente della storia
Ferrari, tocca i 325km all’ora e accelera da 0 a 100 all’ora in 3
secondi.Ma la vera novità è l’aerodinamica attiva, mutuata dalla F1, che consente al prodigio rosso di modificare l’assetto durante la marcia
grazie ai flap, le alette anteriori e posteriori che si aprono e
chiudono quando l’auto supera i 160 all’ora. Una tecnologia che segna
un’epoca e sarà adottata anche dalle Ferrari che verranno. Sull’onda
dell’entusiasmo Montezemolo annuncia pure che la moltiplicazione
della Rosse nel mondo é destinata a finire: “Dal ’94 ad oggi i
nostri numeri di produzione sono cresciuti sistematicamente, ora
dobbiamo darci uno stop. Nel 2014 non produrremo più di 7mila auto.
Se volessimo assecondare le richieste, metteremmo a rischio
l’esclusività del nostro marchio, dobbiamo produrre meno ma avendo
più utili. Sembra un’equazione impossibile, eppure ce la faremo,
dando ulteriore prestigio alla Ferrari”.

Dopo la rituale stoccata al “masochismo fiscale” del governo “che ha
stangato l’auto di lusso e tagliato del 50% le vendite di vetture in
Italia, Montezemolo incoraggia la scelta Fiat di costruire il suv
Maserati Levante nella fabbrica di Mirafiori: “Una politica giusta
e un ottimo prodotto che rilancia un marchio storico”.

Lì a pochi passi Maserati fa sfilare la versione speciale Ermenegildo
Zegna della Quattroporte, mentre Fiat fa debuttare la Panda 4X4
Antartica e la Freemont Black Code e Alfa Romeo presenta il restyling
della Giulietta denominata MY14. Sotto le volte di Francoforte non c’è
la figura istrionica di Marchionne e la presenza italiana sembra in
tono minore. Eppure la “resistenza attiva” decretata dal Grande
Capo sta portando i primi risultati e la sua corte lo difende a spada
tratta.

Il resto del Salone è soprattutto opulenza tedesca con una megashow Bmw che ripercorre la storia del marchio e fa sfilare auto e moto di
ogni generazione. Fino all’avveniristica i8, un gioiello da 126 mila
euro a tecnologia ibrida con forme da supercar e fascino da batmobile.
Vien voglia di scappare silenziosi, lontano da questo mondo a
motore, per tuffarsi nel regno della fantasia.