IL SEGNALE più tangibile della crisi dell’auto arriva da Bologna. Dopo 37 anni di onorata carriera il Motor Show è costretto ad abbassare la serranda per mancanza di espositori. Le grandi case automobilistiche hanno deciso di disertare la rassegna bolognese e gli organizzatori di GL Events ne hanno tratto le conseguenze. Potevano allestire un saloncino in perdita, come nel 2009, quando i grandi marchi disertarono in massa, ma quel sacrificio ebbe la funzione di tenere in vita la rassegna negli anni successivi.
ADESSO la crisi non lascia scampo con cifre agghiaccianti: 1 milione di auto vendute in meno rispetto al 2009, un calo del 55% rispetto al 2007, con l’Italia che scivola dal secondo al nono posto nel mercato europeo. Di fronte a questi numeri le grandi case automobilistiche hanno deciso di investire su altri paesi come il Brasile, gli Stati Uniti, la Cina, mercati in salute che aprono scenari invitanti.
Ne fa le spese l’Italia che dopo aver perso il Salone di Torino, vede svanire anche il Motor Show, la più atipica delle rassegne automobilistiche, capace di combinare esposizione, spettacolo sportivo, divertimento, belle donne ed emozione. Una formula vincente varata nel 1976 che ha resistito inossidabile nel tempo fino alla scorsa edizione: sei giorni soltanto con 460 mila visitatori.
ERANO più di un milione nei tempi dorati, quando fiumane di popolo invadevano da ogni parte d’Italia i padiglioni della Fiera di Bologna inseguendo la loro passione. I tanti orfani del Motor Show si chiedono adesso se il Salone tornerà ad accendere le luci fra un anno, mentre Alfredo Cazzola, storico patron della manifestazione, propone un Motor Show alla milanese per il dicembre 2014, in vista dell’Expo dell’anno dopo.
Sarà una partita giocata senza esclusione di colpi, con la Motor Valley emiliana, la Fiera di Bologna e GL Events schierati nella difesa del polo bolognese per la sua tradizione e centralità e Cazzola impegnato ad esportare il suo modello di salone, forte dei solidi contatti con le case automobilistiche e del favorevole contesto dell’Expo. Ma c’è un solo propellente che può aiutare la rinascita del Motor Show o di un altro salone italiano: l’uscita del Paese dalla crisi economica e il varo di misure fiscali che aiutino il rilancio del settore auto. Con un mercato in ripresa, sarà più facile tornare a sognare.