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Perchè la Ferrari ha ragione (e aveva torto prima)Leo Turrini - 20 ottobre 2014

Breve riassunto delle puntate precedenti, a esclusivo beneficio dei miei quattro lettori, scusandomi con Odin che mi legge da sempre.

Allora.

Quando la Ferrari di Montezemolo e Domenicali ha accettato il congelamento dei motori (e il contingentamento dei medesimi e dei cambi e bla bla bla) io ho scritto e detto in ogni sede che si trattava di un errore clamoroso.

Quando vennero aboliti i test in pista, espressi la mia totale contrarietà, forse perchè ‘viziato’ dai suggerimenti del mio caro amico Gigi Mazzola, che qui saluto affettuosamente.

Tutto documentato e documentabile.

Bene.

Adesso la Ferrari (non da sola: la Red Bull è sulla stessa linea, Renault e Honda idem) afferma, almeno in materia di congelamenti, che si tratta di una boiata pazzesca.

E non dovrei compiacermene?

Io ho sempre pensato che la F1 sia e debba essere ricerca, sviluppo, sperimentazione. Nella mia idea delle corse, è semplicemente ridicolo, giusto per fare un esempio, che un pilota, qualunque pilota, debba partire dalla pit lane perchè sta utilizzando un motore ‘in piùì rispetto alla dotazione di partenza.

Mi si obietta: ah, ma è per il contenimento dei costi.

A mio parere le spese andrebbero tagliate altrove e mai sulla ricerca, in F1 come altrove.

E poi non sono convinto che i simulatori implichino stanziamenti così clamorosamente inferiori rispetto ai test su strada.

Ma, a prescindere, se tu neghi ricerca e sviluppo ‘in permanenza’ uccidi il concetto stesso di automobilismo.

Poichè ho sempre sostenuto queste tesi, dovrei abbandonarle perchè, ADESSO, la Ferrari perdente sposa la mia opinione (e non solo mia, s’intende)?

Curioso modo di ragionare, reso possibile dalla meravigliosa futilità di Internet. Se hai un’idea e ci credi e la esponi da sempre, passi addirittura per rosicone (quando va bene, ci sono anche i cospirazionisti che vedono nella coerenza la prova del tradimento, va mo là)

Dopo di che, Mercedes, che sta vincendo, ha il sacrosanto diritto di appellarsi a norme, contratti, pattuizioni, pacta sunt servanda e bla bla bla.

Ma non sono affari miei. Non si può tornare indietro o fare come immodestamente suggerisco? Vedrò di farmene una ragione, alla mia età e con un grande avvenire dietro le spalle si può sopportare questo e altro.

Nel merito, hanno ragione la Ferrari di oggi (e aveva torto quella di ieri), Chris Horner, la Red Bull, la Renault, la Honda.