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Montezemolo e l’inno di MameliLeo Turrini - 19 dicembre 2014

Gli altri erano già andati via.

Intendo i colleghi, membri a vita del club ‘Escape from the news’, da me fondato e presieduto dal mio erede  Mensurati.

Stavo recuperando la macchina dal pratone che fungeva da parcheggio.

Su Radio Rai, essendo mezzanotte, stavano suonando l’inno di Mameli, nella versione di Allevi.

Ho sentito l’avvocato Montezemolo bussare al finestrino. Doveva dirigermi per la complessa manovra.

Ha riconosciuto la musica.

Mi ha detto: beh, certo che la mia Ferrari quelle note lì le ha fatte sentire spesso, in diretta mondovisione.

Non dirò che eravamo commossi, men che meno bevuti.

Quando va all’incontro natalizio del mio successore, ha aggiunto LCDM, si ricordi di esclamare ‘Merry Christmas’, se no c’è il rischio che a Maranello non la capiscano più.

E queste due cose valgono una notte.

Il resto.

Marchionne?

Ssssstttttt.

Arrivabene?

Sssssttttt.

Alonso?

Ssssssstttt.

Il nuovo incarico nella Cvc di Ecclestone?

Sssssttttt.

Raikkonen?

Zzzzzzzzzzzzz.

Domenicali?

Sssstttttttt.

Mattiacci?

Azzzzzzzzzzz.

Potrei continuare.

Il club ‘Escape from the news’, ben frequentato da gente che considera Congiuntivo una remota regione dello Swaziland, ha però promesso di tutto tacere e nulla scrivere.

La forza dell’abitudine.

Ps. Spero che il mio corazziere di fiducia provveda a documentare il Summit.