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La F1 del 2015 vista da un ex: DomenicaliLeo Turrini - 6 marzo 2015

Come i più longevi frequentatori di questa mia casa potranno ben capire, a me mancano molto il garbo, la competenza, l’educazione e la passione di Stefano Domenicali.

Del resto, che ci volete fare? Ci siamo conosciuti da ragazzi e poi abbiamo attraversato il pianeta consumando emozioni. Ci  sono cose che, nella vita, contano più di una vittoria e di una sconfitta. Cose che rimangono.

Ho chiesto a Stefano con quale stato d’animo si stia simbolicamente avvicinando al mondiale di Formula Uno. Il primo senza la sua presenza ai box, più o meno dopo un quarto di secolo.

Ecco come mi ha risposto.

‘Vecchio mio, un filo di nostalgia c’è. Ma solo un filo. Non sono abituato a rincorrere il passato, mi piace il futuro, preferisco immaginare il domani. Nel presente sono felicissimo alla Audi, è una grande azienda modernissima, sono contento del ruolo che occupo. E poiché la Audi non sta partecipando ai Gran Premi, non sono in partenza per Melbourne e non sono ossessionato dall’evento…’

‘Dopo di che, io sono ancora e sempre l’adolescente che andava a dormire sulla collina di Imola per aspettare Gilles. Non si cancellano i ricordi e gli entusiasmi. Sono ferrarista dentro, lo sarò sempre, dall’Australia in poi il mio tifo sarà per Arrivabene, per Raikkonen, per Vettel. Ci puoi scommettere…’

‘Ma il mio pensiero va anche a Fernando. Credimi, non so nulla della sua situazione. Sono convinto che dell’incidente e delle conseguenze dovrebbero parlare solo ed esclusivamente persone veramente informate sui fatti. A te piacerebbe se altra gente formulasse le congetture più disparate sulla tua salute, senza conoscere con esattezza l’accaduto? No, di certo…’

‘Naturalmente spero che Alonso possa tornare in pista al più presto. E’ un grande personaggio, oltre che un grandissimo pilota. La sua assenza sarebbe gravissima per l’intera Formula Uno. Io con lui ho speso più di quattro anni. Abbiamo perso due mondiali, se non ricordo male, per meno di dieci punti complessivi. E lasciamo stare i motivi. Li avessimo vinti, la storia sarebbe andata diversamente. Ma non ho rimpianti e non ho recriminazioni, il passato non si cambia…’

‘Non mi sono mai pentito di aver riportato Raikkonen a Maranello. Era la cosa giusta da fare nel 2013 e la rifarei. Il 2014 è stato un anno tremendo e se te lo dico io ti puoi fidare. Ma Kimi è sempre Kimi e secondo me quest’anno darà molte soddisfazioni ai ferraristi. Tra l’altro mi pare di aver capito che tolta la Mercedes, che conserva un gran vantaggio, la Rossa va in Australia a giocarsela alla pari con la Williams e con la Red Bull…’

‘Vettel ha detto che sono stato io il primo a proporgli una esperienza in Rosso? Ah, beh, che ci vuoi fare, in Germania noi italiani siamo molto popolari, non sai quanti manager e ingegneri nostrani lavorano in Baviera e negli altri Land…’

‘Comunque, non è mai stato un mistero la mia ammirazione per Seb. Aggiungo che sarebbe stato bello avere l’occasione di fare squadra insieme, poi le cose sono andate come sono andate e questo non potrà accadere. Ma Vettel è l’uomo giusto al posto giusto, ci scommetto…’

‘Non sono d’accordo con chi sostiene che la Formula Uno sia in crisi irreversibile di credibilità. Ci sono cose da cambiare e da migliorare, ci mancherebbe. Parlo da appassionato a prescindere dai miei vecchi incarichi e dagli amici che ovviamente ho in Fia: servono regole tecniche più chiare e trasparenti, poi bisogna andare incontro alle esigenze di un pubblico nuovo, alla net generation, eccetera. Infine, per uno come me che ha amato Gilles Villeneuve, ecco, se si trovasse la maniera di rendere più importante il contributo del pilota sulla determinazione del risultato, uhm, non sarebbe male…’

‘Ah, vuoi sapere i futuri programmi agonistici della Audi? Quando vieni su a Ingolstadt te li spiego voce, dai….