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Vettel, questa prima fila riscrive la storiaLeo Turrini - 28 marzo 2015

Quando a Race Anatomy su Sky mi è scappato detto che in Malesia, sotto la pioggia, Vettel avrebbe persino potuto pensare di vincere, ecco, sono stato sfiorato dal sospetto di aver esagerato.

Beh, eccoci qua.

Questa prima fila meravigliosa di Seb è un piccolo passo per lui, che era abituato alle pole. Ma può essere un gigantesco balzo per l’umanità Ferrari.

Dico, non accadeva dal 2012 (vado a memoria, sto di fretta) di vedere una Rossa tanto avanti alla fine delle qualifiche.

Questo ragazzo sta ripagando le nostre attese.

S’intende che la supremazia Mercedes sull’asciutto non è (ancora, va mo là) in discussione. Ma col meteo pazzo della giungla di Sandokan, hai visto mai?

Su Kimi dirò che ha peccato di leggerezza.

Certamente le circostanze erano complicate e si può supporre dovesse essere più abile anche la squadra, nel contesto. Ma il mio idolo ha sprecato una opportunità e già mi sento le farfalle nello stomaco al pensiero che al via sarà nei paraggi di Maldonado (aaarrrggghhh!) e Ericsson.

Comunque, come spiegava sempre Schumi, i punti si prendono alla domenica, dunque calma e gesso.

Alonso. Stendo un velo pietoso. Mi ha fatto piacere rivederlo in pista. Non mi piace saperlo costretto a remare controcorrente con una McLaren Honda impresentabile. Poichè si dichiara felicissimo della scelta fatta, delle due l’una. O sa cose che noi ignoriamo. O parla in un certo modo per eccesso di amor proprio.

Rosberg somiglia sempre più a Berger.

Il bimbo Verstappen è in terza fila!

Vado, sono in mille faccende affacendato.

Ma chiudo con pochissime, sentite parole.

Thanks, Seb (and Iron Mauri Arrivabene, si capisce).

Ps. Spazio sotto utilizzabile per narrare dal vivo un Gp che, con macchia e macchina rossa in prima fila, aspettavamo da una vita.