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La Cina? Era Rosso FerrariLeo Turrini - 5 aprile 2015

Com’era Rossa la mia Cina.

E non parlo di politica, di dittatura comunista, eccetera.

Mi riferisco alla Ferrari.

Andammo a Shanghai per la prima volta nel 2004.

Era un campionato già stravinto da Schumi.

Mi colpirono alcune cose, a pelle.

Come per Benigni in Johnny Stecchino: il traffico!

Andare al circuito e rientrare sani salvi alla sera era una odissea.

I cinesi guidavano come pazzi. Ma sul serio.

Poi c’era questa sensazione di essere sospesi su un pezzo di futuro. Bello, brutto, opinabile, odioso. Non lo so. Ma Shanghai era come una Las Vegas al cubo. E parlo di più di dieci anni fa. Chissà oggi, chissà.

E infine c’era l’incredibile venerazione della popolazione locale nei confronti di Schumi.

Lo adoravano, semplicemente. E l’idea di poterlo vedere dal vivo, dopo anni e anni di show televisivi, aveva un effetto magnetico.

Una sera accadde una cosa curiosa.

Capitai in un quartiere che doveva essere una sorta di immenso super mercato a cielo aperto. C’erano negozietti ovunque, un brulicare di folla come solo in megalopoli cinesi è possibile, forse, incontrare. Un pigia pigia indescrivibile.

Ad un certo punto si levò come un coro di meraviglia.

Sul serio.

Fu come un ‘oooohhhhhhhh’ sprigionato dalle viscere di migliaia di persone.

Io non riuscivo a comprendere. Tutti questi cinesi avevano simultaneamente girato la testa nella stessa direzione. E continuavano a fare: oooohhhhhhhhh! E io continuavo a non capire.

Poi si aprì uno spiraglio. Un varco per gli occhi.

Dio solo sa perché e come mai e cosa diavolo ci facesse lì.

Schumi era appena uscito da uno di quei negozi, scortato da un drappello di assistenti.

I cinesi lo guardavano come si guardava una divinità.

Fu una scena indimenticabile. Credo che anche Michael colse l’unicità del momento, perché alzò un braccio come per salutare, per segnalare che si era accorto della loro attenzione e la ricambiava come poteva.

Nel Gran Premio, disputato davanti a trecentomila (300.000!) persone, le cose per il tedesco non andarono bene.

Ebbe dei problemi e la gara la vinse Barrichello con l’altra Ferrari. Sul podio si materializzò l’avvocato Montezemolo e fece la doccia di champagne insieme al brasiliano.

Ma i cinesi ancora facevano ‘ooohhhhhhh’.

Solo per Schumi.

Non potevano sapere, non potevamo sapere, che due anni dopo, ecco…

(continua)