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Date a Kimi quello che è di KimiLeo Turrini - 12 aprile 2015

Date a Kimi quello che è d Kimi.

Quando ero ragazzo, Diego Armando Maradona venne a giocare in Italia.

Un collega, dopo averlo visto la prima volta con la maglia del Napoli, scrisse una frase che suonava più o meno così: un dribbling del Pibe vale da solo il costo del biglietto.

Ora, io mi guardo bene dal proclamare che Raikkonen è il Maradona della Formula Uno: ho il senso della misura. Però, il primo giro del biondino a Shanghai valeva da solo, appunto, il prezzo del biglietto. Il rabbioso doppio sorpasso sulla Williams era un po’ un modo di rispondere: a se stesso, dopo l’incertezza del sabato.

Quando dico che Kimi deve daredi più in qualifica, affermo una ovvietà. Perché in gara, persino nel mare di disastri di un campionato fa, chi voleva capire poteva comprendere che il talento non era andato via, abitava ancora nella testa e nei piedi del Santo Bevitore.

Beninteso, Vettel è arrivato terzo e io ne sono molto contento. La cosa fondamentale è che in Ferrari abbiamo due grandi piloti. Due.

Dopo di che…

  • La Mercedes era davanti e resta davanti. Hamilton è in uno stato di grazia.
  • Ma per la Ferrari fanno tre podi in tre gare. L’anno scorso furono due in tutta la stagione.
  • Ci metto anche il distacco finale: avendo Rosberg non lontano, non è che il Nero abbia guidato con il gomito di fuori. Quindi, la Rossa non è lontanissima e ci sono margini di sviluppo (per tutti, eh: anche per le Frecce d’Argento.
  • In breve: sognando, si può fare. Sognando.
  • Non dimenticando che a inizio stagione il primo obiettivo Ferrari era scavalcare la Williams. In Cina, è stato chiaro che la missione, questa, è compiuta.
  • Non so cosa abbia pensato Alonso quando la Ferrari lo hanno doppiato. So però che sarebbe nell’interesse di Fernando semplicemente smetterla di commentare le prestazioni attuali della Rossa. Non gli conviene.
  • La McLaren Honda, in effetti, è imbarazzante. E qui mi fermo.
  • Peccato per Verstappen, che è proprio bravo. Ma in generale la situazione dei team motorizzati Renault è disastrosa. Questo comunque non giustifica le alzate d’ingegno dei Bibitari. Come scrivo sempre, bisogna saper perdere.
  • Vorrei rassicurare la mia amica Luisa. A me piacerebbe moltissimo interagire con voi durante i Gran Premi, l’ho fatto solo due volte in vita mia (Blegio 2010 e Brasile 2012) e mi sono divertito moltissimo. Ma proprio non ho il tempo. Magari una volta…
  • Buona domenica a tutti.