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Se solo non ci fosse HamiltonLeo Turrini - 20 aprile 2015

Vediamo un po’ di spazzare via la sabbia del deserto.

  • Se solo non ci fosse Hamilton, probabilmente vivremmo un mondiale da urlo.
  • Mi spiego. Come forse ricordano i più antichi frequentatori di questo ameno luogo, da alcuni anni io vado sostenendo una mia teoria. Questa: se mai esistesse un Gp ‘perfetto’, con tutti i top drivers su stessa auto-stesse gomme-stessa strategia, ecco, io penso che vincerebbe il Nero. Di un pelo, perché anche Alonso-Raikkonen-Ricciardo-Rosberg-Vettel sono gran manici, ma vincerebbe lui.
  • Naturalmente si tratta di una opinione, quindi…opinabile, ci mancherebbe. Tra l’altro l’ho messa nero (appunto) su bianco quando Lewis i mondiali non li vinceva proprio, quindi figuriamoci se non mi sento rassicurato dagli ultimi, recentissimi eventi.
  • Ciò non significa che io sia un detrattore di Nico. Tutt’altro. A suo tempo mi diedi pure da fare per favorire un suo ingresso in Ferrari, al posto di Massa! Però sta un gradino sotto e del resto se sulle ultime 11 gare il tuo compagno di scuderia se ne aggiudica 9, boh, la vedo dura a ipotizzare complotti in salsa di Stoccarda. Ovviamente Rosberg avrà modo di rifarsi, un anno fa fu protagonista anche di ottime prestazioni. Ma il titolo, con quel demonio accanto, se lo scorda.
  • Capitolo Ferrari. Non starei a farla tanto lunga sulla corsa di Seb. Ha commesso degli errori e ha pagato. Con grande onestà,l’ha ammesso in presa diretta, appena uscito dall’abitacolo. Indice di una serenità che gli impedisce di scivolare nel piagnisteo.
  • Tra l’altro potrei citare domeniche così di Schumi vestito di rosso o anche di Alonso o di Hamilton eccetera. Succede anche a quelli bravi di toppare. E’ un peccato, perché un Vettel che parte dalla prima fila non deve arrivare quinto. Tutto qui.
  • Raikkonen è andato più forte del compagno sull’intero arco di gara. E comunque i due, se prendiamo anche i dati di Australia-Malesia-Cina, al netto delle sfighe sono vicinissimi come rendimento (parlo del Gp, in qualifica il margine è tutto per Seb).
  • Penso che la strategia di Allison (e dei suoi collaboratori, compresi quelli che stanno nel remote garage di Fiorano) sia stata esemplare. Su gomma morbida, la Mercedes comunque ne aveva un po’ di più. Bisognava sparigliare, è stato fatto, ha funzionato. Poi possiamo ragionare all’infinito (ah, se l’avessero fatto rientrare per l’ultimo pit due giri prima…) però non disponiamo di controprova. Inoltre non dimentichiamo che nei chilometri finali Hamilton ha rallentato di brutto, non so se per un problema o per spirito di conservazione. L’idea che forse Kimi sarebbe stato in grado di sorpassarlo in tromba la trovo eccitante come essere invitato a cena da Belen, ma fatico a considerarla credibile. Comunque, il dibattito è legittimo.
  • La cosa importante è che la Ferrari sia lì. Si è visto con i guai ai freni di Rosberg. Tu prova a mettergli pressione e magari qualcosa succede. Se hanno un minuto di vantaggio, possono anche finire dritti in una curva, i samurai di argento vestito. Se hanno Seb o Kimi nei paraggi, perdono. La vera rivoluzione di Arrivewell-Allison-Resta-Sassi-Binotto-Vettel-Raikkonen sta qua.
  • Ohi, ma adesso come facciamo ad aspettare fino a Barcellona?…