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Perchè Vettel merita il regalo MercedesLeo Turrini - 24 maggio 2015

Scrivo in tempo reale.

Quindi non so se in Mercedes troveranno una scusa, una spiegazione, un alibi. Ma pare di no: hanno semplicemente toppato di brutto, autogol degno di Comunardo Niccolai. Un eccesso di presunzione.

Per quanto vissuto in presa diretta, evidentemente anche nel Regno delle Frecce d’Argento commettono stupidaggini. Non sono Samurai invulnerabili. E non oso pensare cosa si scaraventerebbe addosso a Iron Mauri Arrivabene se una stronzata del genere l’avesse ‘firmata’ la Scuderia di Maranello.

Sportivamente per Hamilton mi dispiace. Aveva vinto, lo hanno ridotto sul gradino più basso del podio.

Meglio per Rosberg. Che ha fatto il suo. E a caval donato non si guarda in bocca, diceva quello là.

Vettel  è stato grande. Non solo in coda alla gara. Lui non ha la macchina per realizzare un sogno, ma è sempre stato lì. Il secondo posto è un risultato splendido, la disputa sulla safety la trovo incongrua, a occhio il ferrarista era davanti.. Per chi ama l’ottimismo, dirò persino che Seb ha guadagnato tre punti sul Nero…

Raikkonen ha il problema del sabato. E lo deve risolvere. Nel finale è stato preso a…pedate da Ricciardo, che aveva cambiato le gomme come Hamilton, solo che a Lewis la mossa ovviamente non serviva, all’australiano sì. Che poi la Red Bull in extremis abbiano chiesto a Ricciardo di restituire la posizione a Kviat, insomma, ci sta, nel senso che era stato il team ad ordinare al russo di dar spazio al collega più veloce. Ma sono episodi che la mia natura romantica stenta a comprendere (intendo gli ordini di scuderia comunque interpretati).

Di Verstappen dirò che dobbiamo alla sua generosa follia il finale mozzafiato, un antidoto contro la noia in precedenza imperante. Immagino lo puniranno, ci sono regole da rispettare, in compenso io rispetto sempre il coraggio.

Button, se non mi sono distratto, a punti con la McLaren Honda. Alonso no e comunque la penalizzazione inflitta a Fernando per il contatto iniziale con Hulkenberg la trovo assurda.

Insomma, è una domenica da ricordare.