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Un bilancio Ferrari (e grazie a Odine)Leo Turrini - 27 maggio 2015

Nei giorni successivi al rocambolesco epilogo di Montecarlo, mi sono imbattuto in un sacco di amici, più quelli mi seguono su giornali-blog-tv-radio . Più o meno tutti mi hanno chiesto: ma insomma, d’accordo sui piazzamenti, però questa Ferrari può farcela a raggiungere la Mercedes e anche abbastanza in fretta?

Di seguito spiegherò come ho risposto, non prima di aver ringraziato l’ottimo Balconi/Calboni/Jobs per la ottima gestione del nostro Quizzone. Anche l’introduzione del ‘double’, punteggio doppio, per la gara monegasca ha funzionato perfettamente. Tra l’altro tra i vincitori di tappa abbiamo la signora Odine, moglie di Odin, nettamente più competente del consorte vice Nume. In classifica generale, sempre più corta, al top c’è Flame. I dettagli li trovate sul sito deepred silcast eccetera.

Dicevo delle sollecitazioni alle quali vengo sottoposto.

1) No, io non credo che la Ferrari possa vincere il mondiale nel 2015. Non l’ho mai creduto possibile, nemmeno il pomeriggio glorioso della Malesia. Le favole mi piacciono, ma ho smesso di credere alle favole quando ero un moccioso.

2) Credo invece che a Maranello abbiano compiuto un piccolo grande prodigio. Capisco il fan che sogna la vittoria ‘permanente’, ma nulla si inventa in Formula Uno, soprattutto in presenza di stabilità nei regolamenti.

3) Quindi, se mandiamo indietro il nastro allo scorso dicembre, se rammentiamo la catastrofe del 2014, io trovo incomprensibile la gufaggine, per dirla con Renzi, di quanti si affrettano a segnalare che la Rossa non è migliorata, sta sempre dietro, non ci sono stati progressi. Fare terzo e quarto non è come fare nono e decimo.

4) Questa manipolazione della realtà è oltraggiosa. Fin qui, la Ferrari è andata sempre sul podio (due presenze in tutto il 2014). Ha vinto un Gp (zero successi nel 2014). Non è mai stata sideralmente lontana dalle Mercedes, come dimostrano, in proporzioni diverse, le gare di Malesia-Bahrain-Montecarlo.

5) Basta, tutto questo? Un appassionato raziocinante secondo me dovrebbe rispondere così: a inizio stagione, Marchionne dixt atque Arrivabene idem, si supponeva che due vittorie avrebbero rappresentato, riporto dalle cronache di allora, ‘un trionfo’. E per quattro sarebbe stata chiesta la canonizzazione immediata. Io dolorosamente condividevo quella prospettiva. Non ho cambiato parere.

6) Ora si tratta di comprendere se e quanto, con il materiale disponibile, con queste regole, la Ferrari sia in grado di crescere durante l’estate. Suppongo non tantissimo, in rapporto alla Mercedes. Ma un margine c’è. Facciamo che tre Gp vinti sarebbero una apoteosi?

7) A Vettel solo complimenti. Ha sbagliato qualcosa nel deserto ma quanto al resto è stato perfetto. Sapeva che sarebbe stata dura, escludo che a Melbourne, prima del via, si immaginasse dopo Montecarlo a poco più di una gara di distacco da Hamilton.

8) Di Raikkonen fa moda dire male non appena toppa. La mia idea: prima di Monaco, in gara, non è mai andato più piano di Vettel. Anzi, non è una mia idea: è un fatto. Viceversa in qualifica non ci siamo. Lì la soluzione deve trovarla lui, potendo contare sull’appoggio incondizionato della Scuderia.

9) Qualcuno dice: ah, Kimi è bollito! Cambiamolo! Premesso che in classifica mondiale è quarto e non undicesimo, chi sarebbe il pilota che con questa Ferrari e avendo Seb come compagno sarebbe più su del quarto posto? Bottas? Verstappen? Hulkenberg? Boh, contenti voi…