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Briatore rifiuta il premio RododendroLeo Turrini - 28 maggio 2015

Mi ha telefonato Flavio Briatore.

Voleva informarmi, con un garbo che gli riconosco volentieri, il suo rifiuto del premio Rodendro, assenatogli alla unanimità dalla giuria da me presieduta e da me formata insieme a mio fratello Fabio Tavelli.

Naturalmente qui confermo di non condividere quasi nulla delle opinioni del manager sette volte campione del mondo di F1, fra piloti e costruttori.

Ma volentieri ospito la sua replica.

‘Guarda che io non nego che la Ferrari sia diventata la seconda forza del mondiale in questa stagione. E’ vero, lo è diventata. Ma come?’

‘La mia risposta è questa: sono scomparsi gli avversari. La Red Bull è stata mandata kappao dal disastro della power unit Renault. Mentre la Williams viene penalizzata dal motore che la Mercedes le mette a disposizione, chiaramente non dello stesso livello di quello montato sulle vetture di Hamilton e di Rosberg’.

‘Quindi gli altri sono andati indietro. La Ferrari invece è rimasta ferma, nel senso che ha certamente il merito di non aver aumentato il suo distacco nei confronti delle Frecce d’Argento. Ma nemmeno si è avvicinata’.

‘Se tu prendi il distacco di Vettel nei confronti della Mercedes alla fine del Gran Premio di Spagna, a Barcellona, ti accorgi che è uguale, più o meno, a quello di Alonso un anno prima con la Rossa. E se controlli il distacco di Vettel nelle qualifiche di Montecarlo ti accorgi che è uguale, più o meno, a quello di Fernando dodici medi prima’.

‘Tu mi obietti che la Ferrari ha già vinto un Gran Premio. Io rispondo: complimenti, ma la vittoria in Malesia è dipesa da un errore di strategia della Mercedes, così come il secondo posto di Vettel nel Principato è figlio dell’errore del box Mercedes’.

‘Quindi io non sono rosicone e ovviamente non lo è Alonso. Dire come stanno le cose, cioè dire la verità, non significa essere ostili a qualcuno. Io non sono ostile a nessuno, men che meno alla Ferrari’.

‘Cambiando discorso, non mi interessa il posto di Ecclestone. Per come la vedo io, la Formula Uno è attesa da un futuro molto grigio. Abbiamo delle regole assurde, sentiamo gli ingegneri dire ai piloti di non tirare per salvare le gomme, risparmiare i motori, non consumare benzina. E questo sarebbe l’automobilismo del nuovo millennio?’