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Meno male che Kimi c’èLeo Turrini - 6 giugno 2015

Per cominciare, permettetemi di indirizzare un affettuoso saluto a Mazgiorg.

So come ci si sente quando ci si rende conto che certe imprese riescono soltanto a chi è veramente grande. Ma la cosa importante è continuare a provarci.

Esattamente come farà oggi Vettel. Partendo dal fondo.

La cosa preoccupante è che in presenza di una evoluzione della power unit si manifesti un difetto di affidabilità. Questo è un grande dispiacere per chi ha il sangue Rosso Ferrari, eppure conviene adattarsi all’idea.

Per chi la pensa come me, boys and girls, uhm, questa è una lunga rincorsa. Io l’ho vissuta quando arrivò Schumi a Maranello. Sono vecchio e non pretendo di dare l’esempio. Ma fidatevi: o avete pazienza, se disponete della mia stessa fede, oppure vi dedicate ad altro.

Dopo di che, per scomodare un inno berlusconiano, meno male che Kimi c’è.

Sarebbe interessante scoprire cosa sarebbe saltato fuori, a livello d comunicazione, se in un sabato come quello canadese il da me amatissimo Raikkonen non fosse stato il meno lontano dalle Mercedes.

Tuoni e fulmini!

Purtroppo ormai io non faccio più testo, faccio solo banalmente opinione nell’universo mondo. Ci possiamo raccontare che Bottas (o Ricciardo o Verstappen o chi vi pare)  sarebbe meglio del Santo Bevitore, così come qualcuno ha creduto, in buona fede!, che Buffon, Bonucci e Barzagli potessero fermare Suarez-Neymar-Messi.

Dai, su, che fra un po’ mi ritiro. Evitate di prendermi per il culo.

Ciò premesso, non sarà un Gran Premio facile. La Mercedes ha ‘potenziato’ la clientela utile in una logica anti Ferrari.

Io penso che di finali ce ne saranno ancora e questa storia da F1 non finirà tanto in fretta.

Qui sotto potete raccontarvi, volendo, il Gp del Canada.