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La curiosa storia di Piquet jr (e del Cola)Leo Turrini - 28 giugno 2015

Nelsinho Piquet è il primo campione della Formula E.

In passato sono stato costretto ad occuparmi di questo giovanotto per vicende meno allegre.

Era il 2008 e stavo nel puttanodromo di Singapore.

Fu una gara strana strana. Vinta da Alonso su Renault.

Fece scalpore ed impressione la disavventura del box Ferrari: Massa che riparte dopo la sosta con il bocchettone del rifornimento ancora attaccato. Con Raikkonen in scia a godersi il poco entusiasmante spettacolo.

Lì cambiò la storia della Formula Uno recente, perché poi Felipe avrebbe perso il campionato di un punto o giù di lì, a beneficio di Hamilton.

La notte subito dopo la corsa, andai all’aeroporto per prendere il volo su Londra.

In sala d’attesa con me c’era Flavio Briatore.

Gli dissi, scherzando, che era stato un genio progettare l’uscita di pista di Piquet con l’altra Renault la curiosa sarabanda, tra safety e pit stop, aveva inesorabilmente propiziato il successo di Fernando.

Il marito della Gregoraci si mise a ridere, spiegandomi che Piquet junior era un tale zuccone che mai e poi mai sarebbe stato in grado di simulare un crash in nome di un interesse di squadra.

Beh, il resto lo sapete.

Un anno dopo Max Mosley fece da piemme e da giudice in uno strambo processo, ci furono alterne conseguenze fra giustizia penale e bla bla bla, di fatto Briatore, a torto a ragione, fu ‘mascariato’ per sempre.

Cioè marchiato dall’episodio e infatti dopo Flavio un ruolo attivo nella governante della F1 non l’ha più avuto, a prescindere dalle sue intenzioni.

Piquet junior, reo confesso, fu il grande accusatore, in accordo con il padre (che è stato, a scanso di equivoci, un driver straordinario).

Il tempo passa.

Le storie cambiano.

Le vite, anche.

Nelsinho non ha mai più corso in F1.

Ora è il campione della Formula E, che secondo il Branson della Virgin tempo cinque anni soppianterà i Gran Premi come li conosciamo.

Non lo so, magari andrà davvero così.

Chi può dirlo?

Di sicuro è divertente che a spingere l’immagine della Formula E sia Luca Colajanni.

Desaparecido, il Cola.

Nel 2008 capo della comunicazione Ferrari e quindi vittima del Crash Gate di Singapore, vero o inventato che fosse.

Oggi, gli tocca premiare Piquet junior.

Così va il mondo.