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A Silverstone, per il mercato piloti (nel 1990)Leo Turrini - 1 luglio 2015

A Silverstone, parlando di mercato piloti.

Oh, non quello di oggi.

Ho già dato.

Penso al 1990, una delle primissime volte in cui mi presentavo nel tempio britannico della velocità.

C’è poco da fare: gli inglesi non avranno quell’oggetto utile per pratiche igieniche, ma  quanto a passione per i motori stanno alla nostra altezza.

Magari sono un po’ più snob, vagamente sboroni. Ma ne capiscono. E quando ti parlano di Moss o dello scozzese Clark vedi che gli si accende lo sguardo.

Insomma, il 1990.

Erano appena finiti i mondiali di calcio in Italia, vittoria in finale della Germania sull’Argentina di Brehme. Rigore di Brehme. Ero all’Olimpico.

Sette giorni dopo, la prateria di Silverstone.

Prost su Ferrari contro Senna.

Alain reduce dalla vittoria in Francia, dove aveva siglato il successo numero 100 nella storia del Cavallino.

E lì, nel tempio, il Professore compilò il modello 101. Balzando in vetta al mondiale, che a noi di Maranello mancava da anni undici.

Domenica sera.

Piccolo aeroporto di Luton, faticosamente raggiunto smoccolando contro le regole British sul traffico.

Attesa dell’imbarco.

Incontro un pezzo da novanta.

Mi fa: ma lo sai che Cesarino (inteso come Fiorio, l’Arrivabene dell’epoca) sta per prendere quell’altro?

Ora, voi non c’eravate. Se nel 1990 ti dicevano ‘quell’altro’, beh, o erano amici di Prost che si riferivano a Senna o amici di Senna che si riferivano a Prost.

Ma dai, rispondo io E come fa Fiorio, che ha Alain in casa da pochi mesi e che ce l’ha pure primo in classifica ad immaginare una manovra del genere?

Ah beh sì beh mah boh.

Ci pensai su tutto il viaggio fino a Bologna.

Qualcosa non mi tornava.

E non tornava nemmeno al Nasone di Francia, che fiutò qualcosa e si precipitò in Italia.

Non a Maranello.

A Torino. Da Cesare Romiti. Che già Fiorio se lo godeva poco per motivi suoi e insomma il resto è noto: non successe nulla, a parte il successivo sfascio di una Ferrari che era, invece, sull’orlo della rinascita.

Eh, hai voglia di appassionarti per Bottas, con tutto il rispetto, quando sei passato in mezzo a storie così (per la serie: Nostalgia canaglia, al microfono Al Bano e Romina Power).