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Ferrari, last but non the least…Leo Turrini - 10 luglio 2015

Last but non the least, diceva Bruce Springsteen quando presentava il compianto Clarence Clemons, il gigante della E Street Band.

Last but non the least…

Cari amici, con le risposte che trovate sotto spero di essere riuscito a prestare un minimo di attenzione a todos. Se qualcuno è stato dimenticato, mi scuso: non c’era cattiva volontà da parte mia. Anzi, mi sono molto divertito: magari potremmo riproporre questo esperimento ‘interattivo’ più in là, sperando che chi sta in ferie con me non si innervosisca.

A voi la lettura, in mezzo a tante righe ci sono tante piccole verità. E buon week end. Verranno cose che faticheremo a capire, ma in fondo ci siamo già passati.

@Akeela. La Ferrari del 2016 è ovviamente in avanzato stato di progettazione. Le voci di dentro assicurano rappresenti un notevole passo in avanti. Potrebbero mai suggerire il contrario?

@Massimo Matera. Beh, qualche responsabilità Kimi ce l’ha. Come non è giusto accusarlo di tutto, nemmeno è giusto chiudere gli occhi di fronte a talune inadeguatezze. Ad esempio il sabato austriaco, il muretto sbaglia di sicuro, ma tu la Ferrari tra le prime 15 ce la devi mettere, eh.

@Uomo sul bidone. Fino a 40 giorni fa avrei scommesso che di gare ad andare a fine anno la Rossa ne avrebbe vinte almeno altre due. Gli ultimi eventi mi costringono ad essere molto, molto prudente. Rating tagliato, insomma. Un altro successo, uno solo, lo firmerei subito (naturalmente, quando mi capita di scrivere che Kimi vince di sicuro a Spa, sto scherzando: non dovrebbe essere tanto dura da comprendere…)

@JoK3R. Ehi, quanti quiz. Seleziono, perché su altri temi ho già risposto. Mattiacci non fu rimosso per scelte legate alla gestione della F1, bensì per vicende aziendali estranee alla realtà dei Gp. A me risulta che Marco ora sia tornato in America, per un impegno professionale del tutto diverso.

@LucaRaikkonen. No, Kimi non si è pentito di essere tornato in Ferrari. Era il suo sogno e l’ha realizzato, anche se i risultati…

@Emiemi. Non so quanti soldi frutto della quotazione Ferrari in Borsa finiranno al reparto corse. Si tratta di una operazione puramente finanziaria. Immaginarla come di sicura utilità per la Rossa da Gran Premio, uhm, carissimo tenore, facciamo che nutro discrete perplessità (eufemismo).

@Cosimino68. La prima Ferrari direttamente attribuibile a James Allison dovrebbe essere quella del 2016. Prego notare che uso il condizionale.

@SamuelBeckett. Calma, io sui programmi del presidente Marchionne mi sono sempre limitato al ‘wait and see’, non firmo alcuna cambiale in bianco. Conosco invece le idee di Arrivabene per il reparto corse e gli auguro di avere la possibilità di realizzarle. A scanso di equivoci, Iron Mauri è un dipendente.

@Gian79. Raikkonen non è tipo da interviste bombasti che. Magari qualcosa dirà, però non immagino fuochi d’artificio, anche nel 2009 o nel 2013 (rottura con la Lotus) fu molto parco di parole.

@Walter Zanini. Una sera a Dubai è il titolo di un racconto che pubblicherò fra una ventina d’anni. La trama deve restare segreta fino al momento dell’uscita nelle librerie (che peraltro tra 20 anni non ci saranno più, eh).

@simokimi. Valsecchi in tv è formidabile, sembra un personaggio uscito dal cast di una trasmissione di Renzo Arbore. Forse come pilota è meno brillante, va mo là.

@don vito. Ho già spiegato che uno come Adrian Newey lo vorrei subito, il che non significa che con Adrian Newey la Ferrari vincerebbe subito. Ricordarsi di John Barnard, please.

@Formula One Management. Sinceramente il disegno ‘politico’ di Marchionne per la F1 non l’ho ancora inquadrato bene. Mi sembra troppo ‘vicino’ alla Mercedes, quando invece sarebbe opportuno il contrario. Time will tell.

@undead. Beh, no: dopo il Bahrain nei confronti di Raikkonen il rutilante Iron Mauri non aveva alcun obbligo. Poteva far scattare l’opzione 2016 e io al posto l’avrei fatta scattare, ma non era tenuto ad agire in tal senso. Evidentemente non era convinto. Il mondo è bello perché è vario ed esiste libertà di opinione, ecco.

@tommyhommy. A metà anni Ottanta Enzo Ferrari era in rotta con il giro inglese per una faccenda di quattrini e valutò l’ipotesi di piantare la F1 per la Formula Indy (o Cart che dir si voglia). Gli americani gli facevano ponti d’oro, venne pure Bobby Rahal a Fiorano e io lo intervistai. Fu approntata una monoposto per gli Usa, ma era tutta una forma di pressione su Ecclestone, che alla fine calò le brache e ciao States. Sui miei libri boh, una volta ci vediamo e autografo tutto.

@Forza14. Non so a chi possa interessare, comunque in materia di donne da Gp io sto con Danica Patrick.

@Sportivamente. La teoria del Drake sui figli che rallentavano i campioni in pista fu clamorosamente smentita, tra gli altri, da Schumi, diventato padre per la prima volta nel 1997. Quindi secondo me la genitorialità coi risultati di Raikkonen c’entra zero virgola zero.

@Valzer. Secondo me nello staff da Gran premio della Ferrari di oggi ci sono professionalità interessanti. Ripeto che mi ha un po’ deluso (eufemismo) il flop degli sviluppi. Dovranno cambiare qualcosa e qualcuno, spero senza inscenare l’ennesima rivoluzione alla rovescia.

@Andrea Guglielmetti. Sainz junior è un tipo da non sottovalutare. Da qui a metterlo sulla Ferrari, boh, fate vobis. A me vanno bene tutti, tanto, scusate l’insistenza, il problema non è lì, non è nell’uomo che guida.

@Voloandre. Ciao nipote e non prendertela per i miracoli cestistici di Sassari. Dove può vincere la Ferrari da qui a fine stagione? Scaramanticamente rispondo così: a scopone scientifico.

@Namaste. Boh, a chi ma interessa sapere come ho cominciato? Ero un bambino, amavo leggere, il giornalismo mi affascinava. Quando avevo 12 anni scoppiò il caso Watergate e mi appassionai, credo siano stati Woodward e Bernstein (questo lo ho anche incontrato, ad una Olimpiade invernale) a spingermi definitivamente verso il mestiere, cioè verso l’idea di raccontare per gli altri quanto si vedeva o si scopriva. L’articolo che non avrei mai voluto scrivere, è quello per l’edizione straordinaria dell’1 maggio del 1994. Finiva più o meno così: ‘mi avevi promesso che un giorno o all’altro saresti arrivato in Ferrari. Non verrai, Ayrton’. Ed è anche l’articolo del quale vado più orgoglioso, ancora oggi non so come sia riuscito a comporlo.

@Grumpy Black2. Rosberg poteva venire in Ferrari a fine 2011. Non vedo perché dovrebbe lasciare la Mercedes adesso, è pur sempre l’unico che può provare a battere il Nero.

@jeuthy85. Di Schumi voglio scrivere solo in presenza di belle notizie. Belle notizie non ne ho, purtroppo. Mai girato su una F1 biposto. In un abitacolo mi ci sono calato, sì. Solo per un minuto, dovevo trattenere il fiato per starci dentro!

@Elegantone. Sai, è difficile per chiunque essere di Sassuolo, due km da Fiorano e sei da Maranello, e restare indifferente al fascino della Rossa. Poi il mio vicino di casa era un ragazzo che aveva dieci anni più di me e da adolescente era entrato in fabbrica in Ferrari e lo mandavano a tutte le gare. Allora, fine anni Sessanta, la tv trasmetteva quasi niente, così noi bimbetti del quartiere aspettavamo il lunedì sera per accogliere Cicci, si chiamava così, e farci raccontare cosa era accaduto al Ring piuttosto che a Brands Hatch. E’ cominciata così e non è più andata via, la passione. Cicci è rimasto un mio grande amico fino alla morte prematura, era il 2003, lui era già in pensione, stava in ospedale, io tornavo dal Gp del Brasile vinto nel casino da Fisichella, andai a trovarlo in ospedale, si fece raccontare per filo e per segno l’intera gara, i ruoli si erano rovesciati. E’ morto la mattina dopo. Era stato, tra gli altri, meccanico di Lauda e di Gilles. Mi ha sempre detto che io di F1 non capivo niente ma io quella cosa mica l’ho mai creduta.

@icewoman. Lo stile di Arrivabene quello è, nel bene e nel male. Accetto chi lo critica, per carità. Ma non credo che l’eleganza (o ineleganza, dipende appunto dai punti di vista) del capo del reparto corse c’entri qualcosa con il rendimento della macchina rossa.

@LS(1)_0413. Beh, nel mio mestiere capita di parlare con tanta gente, è normale. Se A mi fa una confidenza certo non la vado a riferire a B, che pure mi racconta qualcosa di riservato. Tutto sta nel trovare il giusto equilibrio.

@clogger morok. Per me la Driver Acadamy Ferrari non è una brutta idea. E Luca Baldisserri è una persona molto preparata, ‘bruciata’ troppo presto sul falò delle convulsioni interne. Il punto è che alla DA si dovrebbe dare un target specifico. Tipo: in cinque anni il pilota Rosso deve uscire da lì. Col povero Bianchi c’eravamo quasi, adesso non so.

@seldon. Prost è stato un grande. Nel 1990 arrivò molto vicino al titolo con la Ferrari e la storia la conosci. Dubito però potesse farcela: Senna era troppo avvelenato per le vicende del 1989, troppo astuto e troppo veloce. Fu un’incompiuta senza repliche, i casini tra Alain e Fiorio minarono inesorabilmente il rapporto.

@ale9357. A me risulta che nel 1983 Ferrari rinunciò a un ricorso sulle benzine un po’ perché la materia era complicatissima, un po’ perché nemmeno i suoi avevano la coscienza a postissimo e un po’ perché la sua accettazione del verdetto finale venne diversamente compensata.

@landerio. Ross Brawn nel 2007 si prese una stagione sabbatica, in coincidenza con l’addio di Schumi. Rimase però un uomo Ferrari, tanto che in divisa ufficiale si presentò a testimoniare al decisivo processo bis sulla spy story McLaren, in quel di Parigi. Al Mangiabanane interessava la successione di Todt al vertice del reparto corse, ma Montezemolo aveva altre idee. Con il senno di poi fu un errore, ma dopo (i fatti) siamo tutti bravi.

@dario caroli. Fin qui Kimi ha sempre detto di smettere in caso di mancata conferma in Ferrari. Nulla gli vieta di cambiare idea. Io preferirei non la cambiasse, se interessa la mia opinione al riguardo.

@kirnos. Uhm, Kimi non piace in Italia a larga parte dell’informazione, è vero. E’ una cosa che io spiego così. A inizio millennio, con Schumi dominante, si formarono due partiti per la successione ideale. Uno, capeggiato da Briatore, vedeva in Alonso l’unico erede L’altro, guidato da Todt e da Schumi, propendeva per Raikkonen. Io mi sono schierato con Jean e con Michael, pur ammirando moltissimo il giovane Fernando. L’altra cordata, chiamiamola così, non si è mai rassegnata, anche perché Todt stava sulle palle a una quantità industriale di persone. Da lì la tendenza: mai concedere un merito che sia uno al finlandese, se la rimonta del 2007 (penso anche alle due gare pre Interlagos!) l’avesse firmata Alonso sarebbe stata celebrata come un capolavoro sensazionale. Non c’è niente da fare, è una avversione che viene da lontano. All’estero ridono per ‘sta cosa e rido anch’io, dopodiche nel biennio 2014-2015 non è che Kimi sia stato perfetto (eufemismo) e infine per carattere lui non si arruffiana nessuno, mi viene in mente al Mugello dopo il miracolo iridato del 2007, folla straripante, Montezemolo gli chiede di salutare in italiano, due parole, e lui niente, solo inglese. In breve: il suo senso delle pubbliche relazioni è pari a zero. Ce chi lo adora per questo (io) e chi non lo regge. Solo che un pilota andrebbe giudicato su altre basi.

@mauro. Non parlarmi di pull rod, mi viene l’orticaria.

@stor gendibal. Non vorrei aver scritto l’articolo del 30 aprile 1994 dopo la morte di Ratzenberger, c’era la frase ‘o smettere di correre o smettere di piangere’, una baggianata imperdonabile. Riscriverei mille volte quello da Suzuka2000, sul primo titolo di Schumi.

@Luca. In F1 la trasparenza in realtà non è mai esistita. Il business, a livello sportivo e commerciale, viene gestito all’interno di segrete stanze. E’ stato sempre così, solo che una volta c’era almeno un po’ di attenzione per gli appassionati, oggi non mi pare si possa dire altrettanto. Sull’’anticipo’ Mercedes in fatto di pu, è un dato di fatto. Ma ti assicuro che in Ferrari peccarono di presunzione, nel 2013 erano convinti di potersela giocare, dal 2014, alla pari con i tedeschi e credevano che l’affidabilità sarebbe stata ben più importante della prestazione, causa limitazione dei consumi. Fu una catena di errori, sfruttati alla grandissima dai furbacchioni (ma bravi) di Stoccarda.

@jarro. Beh, mi auguro di non dover davvero aspettare fino al 2028! Ma fino al 2017, minimo minimo, temo proprio di sì.

@barone.  La mia idea di F1 la esprimo qua sopra, praticamente ogni giorno e certamente invano.

@BurbuRed. Sì, a uno studente in ingegneria consiglierei comunque le corse e quindi la F1, rimane uno sbocco affascinante per chi ama certe competenze.

@.Weih. Ah, i deflettori del 1999! Dovetti riscrivere al volo sei pagine di giornale, avevo l’aereo per il rientro alla mezzanotte malese. La Ferrari si salvò in appello per una gabola procedurale, l’infrazione, sia pur minima, c’era, ma non ho mai creduto che Schumi quella domenica abbia fatto la più grande gara della sua vita grazie a undici millimetri di troppo.

@Formula One Management. Credo di averti già risposto altrove, comunque Ricciardo a Maranello verrebbe a piedi dall’Austria ma voglio vedere chi lo va a dire a Seb, quindi suppongo sia meglio evitare. Ah, su Todt e Marchionne: girava una storiella, a Maranello. Un giorno Sergione, ad di Fiat non ancora Chrysler, scopre che l’ad di Ferrari ha uno stipendio più alto del suo. Fine della storiella (vera).

@Leo72. La Ferrari ha scelto, secondo me sbagliando, di NON andare alla guerra con la Mercedes. Ci sarebbe stata anche una curiosa faccenda ‘interpretativa’ meritevole di approfondimento, ma appunto non è stata approfondita. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare (Dante).

@Echo Sierra _KR. Nessuno mi ha mai proposto per il ruolo dell’ululante Antonini, mica sono matti. E nemmeno io sono matto.

@evaice17. Lo sviluppo Ferrari non è fermo da Barcellona. Gli sviluppi non hanno dato gli esiti sperati, è una cosa diversa (e peggiore).

@paolino. La Ferrari dal 1983 (titolo costruttori) al 1999 (titolo costruttori) non toccò palla per una serie di motivi. Ci fu la lunga agonia del Vecchio, il disorientamento dei torinesi, lo sfascio Fiorio-Prost, eccetera. Poi arrivò l’epoca d’oro, che statisticamente si è protratta fino al 2008 (altro titolo costruttori). Adesso ci sono alcune sinistre analogie con la fase nera precedente, ma c’è anche qualcosa di buono in mezzo a situazioni difficili. Vedremo se la moneta buona scaccerà quella cattiva.

@danya. Io fisicamente ai Gp sono andato per venticinque anni. Si viveva e ancora si vive tutto nella striscia d’asfalto chiamata paddock. Le cose le devi vedere in tv, a occhio nudo non capisci niente. Ti sembra di stare in mezzo a un formicaio, è un luogo nel quale i mitomani sovrastano numericamente i pochi miti veri. Non è il massimo del divertimento, però è un viaggio in uno spaccato di umanità. Ci sono tanti cialtroni, ma anche tante belle persone.

@flo. Io Bottas lo lascerei dov’è. Non ho nulla contro di lui, magari viene a Maranello e vince cinque mondiali, è solo che a pelle non mi entusiasma.

@filippo vettel. Ah, giusto tu. Guarda che a nessuno interessa la mia ‘eredità’, la questione quindi non si pone.

@jaker obus. La Ferrari certamente ha perso peso politico in Fia rispetto alla presidenza Mosley. E’ un dato di fatto. Adesso Marchionne pare convinto che una alleanza di interessi con Mercedes sia utile alla azienda di Maranello. E’ una opinione rispettabile, anche in una logica complessiva (co Renault e Honda messe come sono messe, Stoccarda è l’unico altro costruttore vero in F1). Ma io non la condivido, perché ciò che va bene a Mercedes secondo me non può andar bene a Ferrari.

@Giuseppe Valvano. Secondo me nessuno ha deciso a tavolino pro dominio Mercedes. Sono stati più bravi (e anche più furbi, ok). Io poi alle congiure non ci credo. Tocca alla Ferrari battere la Mercedes in pista, naturalmente ottenendo regole più favorevoli alle sue esigenze.

@gopuzar. Nell’era Schumacher a Maranello c’era una gerarchia chiarissima tra i piloti. Dal 2007 al 2009 non è più stato così. Dal 2010 al 2013 contava solo Alonso. Nel 2014 la vettura era un cesso e amen. Quest’anno finora nessuno ha imposto a Kimi di andare più piano di Seb (e infatti in gara è andato più forte, almeno in quattro occasioni).

@Rob77. Sulla Ferrari da Indy ho risposto sopra

@NicoHK. La F1 vieta i test perché è governata da simpatici babbei.