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Ferrari, non c’è due senza tre?Leo Turrini - 27 luglio 2015

Oggi seduta di allenamento.

Sette chilometri sul tapis roulant.

Basta aggiungere uno 0 al 7 e ci siamo.

Tocca andare a piedi da Maranello a Sestola, insieme ad Iron Mauri.

Pacta sunt servanda.

Considerazioni volanti post Ungheria.

1) Non c’è due senza tre. Penso che un’altra vittoria, nella seconda metà del campionato, sia alla portata della Ferrari.

2) Sostenevo prima di Budapest che non avevano senso i processi, che era una follia ipotizzare la messa in stato d’accusa di un gruppo che stava ottenendo risultati in linea con le logiche previsioni. E sentir dire che Marchionne pretendeva la svolta (ma basta, con questi ducismi, la svolta, il colpo di reni e la rava e la fava: mica la Formula Uno è il calcio o la politica, è una roba un po’ più complicata) mi provocava attacchi di orchite.

3) Allo stesso modo, per una questione di serietà, non intendo prendere per il naso chi frequenta questa mia casa. Non esiste che Vettel possa lottare per il titolo, qui e ora. Poi, certamente, essere sotto ‘solo’ di 42 punti a metà stagione, sì, questo è un mezzo miracolo, sempre ripensando al 2014.

4) Per come conosciamo le piste delle gare che restano, io punterei sulla notte di Singapore. Così, a pelle.

5) A Spa sull’asciutto chances zero, nonostante sia ancora nostro The King of Francorchamps.

6) Il discorso sulle gomme fatto da Arrivabene a fine Ungheria non contiene nulla di misterioso. Mi spiego. Una delle ipotesi sul tavolo è che il fornitore pneumatico, dal 2016, porti tutti e quattro i tipi di scarpe ad ogni Gp, lasciando piena libertà di utilizzo ai team.

7) Io penso sarebbe una soluzione intelligente, stimolante anche ai fini dello spettacolo. Quindi, non si farà, vedrete.

8) Non è un segreto che alla Ferrari siano piaciute poco (eufemismo) le scelte ‘binarie’ fin qui compiute da Pirelli. Però, anche qui, non facciamo confusione. Non è che Mercedes stravinca (spesso) esclusivamente per via delle gomme. Eh, fosse tutto lì…

9) Sulla storia delle immagini tv, libero ognuno di giudicare come meglio preferisce le scelte della regia internazionale. Di sicuro Ferrari ed Ecclestone hanno negato qualunque dissidio, quindi pace.

10) Ma sarò breve: se qualcuno mi dicesse, okay, delle prossime 9 corse la Rossa ne vince cinque (ma anche solo due, va mo là), però quando vince la inquadriamo poco poco, uhm, datemi il foglio che io accetto subito. Dico, la realtà (del primo posto) vale ben più dell’apparenza (video)!