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Perché Kimi mi deve un caffè (a fine 2016)Leo Turrini - 19 agosto 2015

Scrivevo nei giorni scorsi che qualcuno mi doveva un caffe.

Era Kimi. Va bene che ha accettato di ridursi l’ingaggio pur di restare, ma gli spiccioli non gli mancheranno.

Sono molto contento dell’epilogo del tormentone estivo.

Non ho mai creduto nella soluzione Bottas. Non aveva senso pagare la Williams per portarlo a Maranello.

Né ho condiviso l’accanimento terapeutico nei confronti del Biondino. Andava pianissimo solo nelle fantasie dei detrattori.

Secondo me Arrivabene ha fatto la cosa giusta, meglio l’ha fatta fare a Marchionne.

La Ferrari deve pensare alla macchina, non a chi la guida.

E nel 2017, al posto del Santo Bevitore, potrà arrivare una alternativa credibile.

È una bella notizia, grazie.