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Alonso 250 (e Mazgiorg 40)Leo Turrini - 7 ottobre 2015

Domenica a Sochi Fernando Alonso festeggia il Gran Premio numero 250.

Festeggia per modo di dire, considerata la catastrofica situazione della McLaren Honda.

Ma sono sincero quando dico che si tratta di un traguardo prezioso per un grande pilota.

Vedete, a me è capitato, per lunghi anni, di essere considerato il simbolico leader degli AA.

Non Alcolisti Anonimi (io non sono anonimo per niente, eh).

Bensì, Anti Alonso.

E’ una etichetta che non mi toglierò più, ,lo so.

In realtà, ho sempre vanamente tentato di spiegare che c’era una differenza.

La differenza tra il personaggio e il driver.

Io non ho apprezzato mai le sparate sulla Ferrari protetta dal potere, le ironie gratuite nei confronti di Schumi, il coinvolgimento nella spy story, il comportamento post Budapest sempre 2007 nei confronti di Ron Dennis, eccetera.

Sono episodi che segnalano un carattere.

E forse sono anche dettagli (?) che magari aiutano a comprendere come mai un fuoriclasse come Alonso abbia vinto, in carriera, meno di quanto il suo talento meritasse.

Perchè il talento non si discute.

Il punto è, banalizzando, questo: se tu dicevi ‘ah, ma a me non pare che l’uomo abbia lo stile di un leader’, ecco, ti liquidavano come un disfattista.

La verità fa male e talvolta a sostenerla ci si ritrova in pochi, quando il coro intona (a squarciagola!) un’altra canzone. Quando ti danno ragione, è sempre tardi: aver ragione in anticipo è come avere torto, si paga il prezzo della solitudine.

Ma l’Alonso campione al volante non si tocca e avrebbe diritto di guidare una vettura degna delle sue qualità. E se in Ferrari avesse vinto due titoli non ci sarebbe stato nulla da obiettare (tesi, questa, da me sempre sostenuta) e la storia, sua e di tanta altra gente, sarebbe stata molto, molto diversa.

Ps. A proposito di ricorrenze. Taglia il traguardo anche il nostro cloggaro Mazgiorg, da oggi splendido quarantenne. Fategli gli auguri, non è Alonso ma non credo gli dispiaccia…