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Ma Kimi al posto di Vale ce l’avrebbe fattaLeo Turrini - 8 novembre 2015

Posso stemperare il clima con una battuta?

Ecco qua.

Kimi, al posto di Vale, ce l’avrebbe fatta. Vedi Interlagos 2007.

Si fa per scherzare, eh.

Le cose serie.

Mi sono emozionato seguendo la rimonta disperata di Rossi.

Però era chiaro fin dalla vigilia che il nostro ce la poteva fare soltanto ad una condizione.

Cioè che Pedrosa e Marquez corressero impiccati per arrivare davanti a Lorenzo.

Dovevano farlo?

Ragazze e ragazzi, sveglia.

Mi dispiace essere crudo, ma qui non è questione di biscotto iberico, che certamente, per la parte che riguarda Marquez, c’è stato.

Pedrosa no, Pedrosa credo ci avrebbe provato, se avesse potuto.

Ma Marquez!

Dopo quanto accaduto, era assurdo pretendere che rischiasse in proprio per fottere Lorenzo.

Io temo che Valentino, magari in buona fede, attraverso i mesi sia stato consigliato male da chi gli sta attorno.

Ma scusa.

Marquez è il nuovo Fenomeno.

E’ fuori dalla lotta iridata per una serie di ragioni che qui non staremo ad elencare.

E tu, che hai quasi quarant’anni, te lo metti contro?!?

Non esiste.

Poi uno può dire: ma Marquez è una merda, avrebbe comunque agito così, per cattiveria d’animo.

Può darsi, non lo escludo.

Di sicuro è mancata una visione strategica, nella migliore delle ipotesi.

Io ero a Suzuka, nel 1999.

Irvine si giocava il mondiale con la Ferrari.

Schumi era addirittura il suo compagno di squadra e lo aveva aiutato clamorosamente in Malesia.

Ma dal Giappone Michael telefonò il sabato sera a Montezemolo e gli disse: sorry, io la pelle per battere Hakkinen e far vincere Eddie che mi è sempre stato sui coglioni non me la gioco.

Doveva rischiarla Marquez, che non è compagno di Lorenzo e che detesta Valentino?

Peccato, eh.

Rossi ha perso un campionato che per tante ragioni avrebbe meritato di vincere.

Ora in Italia diremo e scriveremo che è il campione morale e probabilmente è vero. Diremo e scriveremo che la sua enorme classe meritava un epilogo diverso. Ed è vero. Io dirò che Rossi è il simbolo di una generazione, le mie figlie oggi sono ultraventenni, hanno visto la gara con me, erano dispiaciute e commosse, perchè Valentino è il loro idolo da quando erano bimbette dell’asilo.

E io soffro con loro e per loro.

Ma se tu semini vento, alla fine, raccogli tempesta.

Mi dispiace anche questo, eppure è la verità.

Almeno, la mia verità.