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F1 2016, cosa aspettarsi da RosbergLeo Turrini - 8 febbraio 2016

Ci sono due modi di attendere il 2016 di Nico Rosberg.

Il primo va sotto il codice, anzi l’hashtag, NuovoBarrichello.

Cioè, se perdi un’altra volta lo scontro diretto con il Nero, beh, allora diventa difficile sottrarsi alla sensazione che siamo in presenza di un gregario. Di lusso, ma pur sempre gregario.

Perchè fino a Spa 2014 la situazione era onestamente in equilibrio (con mia somma sorpresa, considerato ciò che penso io del talento di Lewis Hamilton).

Dopo è cambiato lo spartito, con la sola eccezione del finale di stagione 2015, a titolo già assegnato (e questo è un dettaglio che conta).

Quindi Rosberg deve ribaltare la gerarchia, costi quel che costi.

Il secondo modo potremmo titolarlo Gombloddo.

La teoria è nota, anzi, potrei asserire che sono stati alcuni tra voi a suggerirmela.

In sostanza.

La Mercedes fino ad un certo punto (il bis iridato) si sarebbe schierata dalla parte del Nero, per esigenze contrattuali e bla bla bla.

Ma, così recita la trama della congiura, adesso i tedeschi di Stoccarda hanno le mani libere e già nella fase conclusiva del 2016 hanno mandato segnali ben precisi, traducibili così: scocca l’ora di Nico, dunque caro Lewis fatti più in là, fatti in laàààà, fatti in laaaàààà amoooorrrr (versione Sorelle Bandiera, made in Arbore).

Francamente non appartiene al mio modo di pensare accettare le cospirazioni. E’ vero che Nico ha il passaporto tedesco, ma parla benissimo italiano e suo padre è finlandese e infine tra Schumi e Vettel in Germania di campioni iridati di F1 hanno fatto, in materia di titoli, persino indigestione.

Comunque, vedremo.

O Rosberg sorpassa Hamilton, nel 2016.

Oppure, resterà sì nella storia dell’automobilismo.

Ma come valletto.

Ce la può fare, a sorpassare il Nero?

Secondo me, trenta per cento di chances.

Non una di più, non una di meno.