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Ma questa Ferrari ci farà sognareLeo Turrini - 20 marzo 2016

Alba Rossa a Down Under.

Ma solo quella, se prendiamo il risultato nudo e crudo.

Prima il brutto.

Problema di affidabilità sulla macchina di Kimi (tanto, che te lo dico a fare?).

Scelta strategica non perfetta (eufemismo!) sulle gomme di Seb in occasione della ripartenza

Incertezza al  pit stop finale di Vettel.

La svirgolata conclusiva del tedesco.

Dopo di che.

Dopo di che, questo non è l’inizio della fine.

Semmai, la fine del principio.

La straordinaria partenza del tedesco e di Raikkonen.

L’interruzione della gara ha stravolto i piani, vanificando una fuga che era una promessa di gloria.

La sensazione, a pelle, che questa Ferrari disponga di un potenziale enorme, una volta superate le criticità (quando voglio, so persino usare un linguaggio forbito, eh).

Ma hanno vinto i soliti, d’argento dipinti.

E forse si tratta di una occasione perduta.

‘Sviluppare sempre il negativo, la vita è come le fotografie di una volta’ (cit. ,mia suocera).

Dunque, sono deluso?

No.

Dispiaciuto?

Sì.

Prospettive?

Eccitanti, se a Maranello incassano il colpo e ripartono.

In Mercedes sono stati più bravi nella interpretazione delle circostanze. Non li ho visti in possesso di una superiorità schiacciante, ecco.

Rosberg si è preso un vantaggio psicologico su Hamilton. rdIl resto.

Che paura per Fernando!

Mi capita spesso di scrivere che non è giusto ignorare i rischi del mestiere di pilota.

Ci siamo troppo abituati ad una logica da Play Station.

Invece il pericolo esiste sempre.

Meno male che Alonso è uscito sulle sue gambe dalle macerie della McLaren Honda.

E’ stato un Gran Premio straordinario per la Haas, a punti al debutto.

Sainz davanti a Verstappen, che si è incavolato e gli è andato addosso.