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L’ipocrisia Red Bull sul caso KvyatLeo Turrini - 5 maggio 2016

Alcune considerazioni sulla curiosa ‘retrocessione’ di Kvyat in Toro Rosso, con ‘promozione’ di Verstappen in Red Bull, da subito, cioè dal Gp di Spagna.

Ovviamente tutti collegano la decisione alle vicende di Sochi. E ci sta, ma a patto di non cadere nella trappola dei babbei.

Allora.

Se il Regno Bibitaro considera il russo non più sereno (Marko dixit), allora deve semplicemente appiedarlo. E’ offensivo (per il buon senso) asserire che un pilota non in grado (mentalmente, par di capire) di guidare una Red Bull può invece andare sulla griglia di partenza al volante di un’altra vettura.

Ma siamo impazziti? Esempio: sarebbe come dire che un ubriaco non può viaggiare in autostrada con una fuoriserie, ma con una Panda sì.

Complimenti per l’acutezza del ragionamento, eh. Datelo a bere, in lattina, ai tontoloni. Sorry, io sono apota.

Da qui non si scappa.

Se non sei ‘sereno’ e quindi sei potenzialmente pericoloso, per te stesso e per i colleghi, devi andare a casa e stop.

Se ne deduce che siamo in presenza di una mistificazione, arte nella quale i Bibitari esercitano, da non da oggi!, una dittatura ferrea.

S’intende che io non so se Kvyat sia ‘sereno’ o meno. Ho scritto che il suo comportamento a Sochi è stato inqualificabile. E insisto: qualora fosse reputato rincoglionito, lo dovrebbero spedire sugli spalti.

Invece lo ‘retrocedono’. E se si ritrova una certa Ferrari nei paraggi, se è rimbambito, che garanzie abbiamo che non ripeta le poco nobili gesta?

Et de hoc satis, come scrivevano i latini. E’ sufficiente, non mi servono altre righe. A meno che tutto non si riduca ad una barzelletta. Ti trasformi in toro appena vedi Rosso? E noi, che siamo degli allegroni, ti mandiamo a guidare la Toro Rosso!

E’ perfetto per l’incultura dell’era Internet, per carità.

Invece io credo che nel Regno Bibitaro avessero (legittimamente, possono farlo) una gran voglia di sperimentare subito Verstappen sulla macchina ‘regina’ (in famiglia). In Red Bull sono convinti di poter vincere il titolo nel 2017, una volta varate le norme di cui si sta parlando. Hanno fretta e hanno anche l’esigenza di cautelarsi nel caso in cui Ricciardo prendesse in considerazione una ipotesi alternativa per il futuro.

Non ci vuole Einstein per capirlo.