custom logo
Perchè sto con la famiglia di BianchiLeo Turrini - 26 maggio 2016

Sulla Ferrari versione Gambero Rosso eviterò di esprimermi, dopo un affettuoso consulto con il mio consigliere Otelma, co fondatore del Clog, che da qui calorosamente saluto.

Cioè, se il giovedì monegasco avesse detto la verità, amen.

Mi fa allora piacere ricordare quante volte le prove libere si siano rivelate ingannevoli.

E lasciatemi un filo di speranza, su!

Del resto, le violette ultrasoft, intese come gomme, mica sono….facili da cogliere!

Insomma, sto divagando. Facciamo che se Vettel (molto concreto nell’atteggiamento, a me garba chi non si nasconde dietro il dito e Seb non si nasconde) e Raikkonen (stupendo nel respingere profezie da incubo sportivo) sabato pomeriggio fossero, stile giovedì, oltre la terza fila, uh, sarei clamorosamente deluso.

Ma in prima fila non ce li vedo e temono non ci si vedano manco loro, ehm ehm.

A margine.

Mai giudicare il dolore di una famiglia colpita dal lutto più grande.

Sulla catastrofe di Suzuka 2014 molto è stato detto. Forse poco abbiamo compreso.

Di sicuro i genitori di Jules Bianchi hanno tutto il diritto di agire come meglio ritengono opportuno, proprio perchè nessuno meglio di loro sa che mai potrà essere restituito l’affetto più caro.

Io li capisco e per quel niente che vale spero, con tutto il cuore, che la loro ansia di verità trovi una risposta adeguata.

Non da me.

Io vorrei solo che ‘dopo’ ci fosse luce.