Oggi un vecchio amico mi ha sorpreso.
Beh, mi ha detto, ma cos’è tutto ‘sto cinema che state facendo voi ferraristi? Non è forse vero che negli ultimi due Gp Vettel ha recuperato una ventina di punti su Rosberg?
Beh, è vero, ho malinconicamente replicato.
Ma questa storia mi ha fatto venire in mente la mia bistrattata Inter.
Schema classico.
Inizio campionato.
La Beneamata gioca malissimo ma vince.
La folla attorno mormora compiaciuta: ah, quando si metteranno a giocar bene non ce ne sarà più per nessuno.
Di solito l’Inter insiste a giocare penosamente e ti saluto e sono, per dirla con Montalbano.
Ora, la situazione Ferrari è questa.
Per una somma di circostanze (leggi: in buona sostanza, incidenti e noie tecniche per Rosberg) effettivamente i due piloti del Cavallino hanno recuperato in classifica, il tutto disponendo di una vettura, la SF 16 H(ai visto mai?), plafonatissima nel suo rendimento sia a Barcellona che a Montecarlo.
Il problema, come ripetutamente e sommessamente da me accennato, da anni sembra essere sempre quello: prepari gli sviluppi in fabbrica, li testi in galleria del vento e al simulatore, le indicazioni sono buone, anzi ottime, poi metti la macchina riveduta e corretta sull’asfalto e grazie, dei fiori grazie, dei fiori bis.
Ti credo che Vettel e Raikkonen non brillavano per allegria, nel lungo week end monegasco.
Ciò premesso, diventa decisiva la maniera in cui la Ferrari si presenterà in Canada. Con la pu evoluta e altre soluzioni, naturalmente promosse sulla carta. Sulla carta, eh. Sull’asfalto, lo scopriremo solo vivendo.
Obiettivo numero uno: ricacciare indietro la Red Bull.
Obiettivo numero due: dare un senso, per dirla con Vasco Rossi, a questa storia qua, la storia dei ventuno punti recuperati da Seb.
Va mo là.