custom logo
Aspettando l’Irlanda, le mie risposteLeo Turrini - 22 giugno 2016

Aspettando l’Inno di Mameli qui a Lille per la partita con l’Irlanda, vado avanti con le risposte.

Sempre in modalità random.

Grazie a tutti.

@fermi. Ho già raccontato come nacque questo almeno luogo. I primi esprimenti, in forma diversissima, risalgono al 2000, l’alba dell’Internet di massa. Mi faceva da spalla un cloggaro noto come Otelma, perdutamente innamorato di Schumi. Poi, nel 2006, è nato Profondo Rosso, che quindi compie dieci anni (ricordo che era il periodo del mondiale di calcio in Germania). A me la dimensione on line della comunicazione ha regalato una nuova giovinezza, per decenni non avevo avuto la possibilità di confronto immediato e diretto con gente interessata alle mie opinioni. E’ una esperienza divertente, a volte capita di imbattersi in qualche imbecille ma di solito si stanca prima lui, l’imbecille. Ho anche notato che c’è un turn over costante, a parte i nick name che cambiano. Credo sia normalee  inoltre sospetto di essere, alla lunga, un tipo francamente noioso. Di pirsona pirsonalmente ho conosciuto alcuni frequentatori del Clog, è stata una fortuna,perché, sparse per il web, ci sono bellissime persone ‘ao vivo’. Non sorprenderà l’amicizia che provo per Odin, il mio vice, o per Mazgiorg o per 4Palle o per Nelson66 o per Rhodes (cavolo, tutte donne…)e ancora per altri che non cito perché magari non condividono il mio sentimento e non intendo metterli in imbarazzo. In generale cerco di leggere quello che posso dei commenti che appaiono sotto i miei post, ci sono alcuni frequentatori che mi incuriosiscono per la qualità dei loro pareri. Ad esempio, ovviamente non so chi sia, non l’ho mai visto, ma Stefano Lago scrive sempre cose che o condivido o mi fanno riflettere. Ma, in assoluto, sono grato a chiunque civilmente dialoghi partendo dai miei testi. Mi danno fastidio solo i cretini, che pure ci sono, e i mitomani, e ci sono pure quelli. Quanto alla tempistica dei miei interventi, dipende: se c’è un Gp o una notizia grossa scrivo al volo, se si tratta di una considerazione più pacata e slegata dall’immediatezza posso anche ponzarla per una settimana. Grazie per le domande e scusa se ti ho annoiato.

@g.com. Alonso meriterebbe una monoposto in grado di lottare sempre, se non per la vittoria, almeno per il pdio. Mette tristezza vederlo relegato nella retrovie non per colpa sua e sono sincero. E’ un grande pilota, la cui carriera è stata condizionata in negativo, a parte gli stipendi, da una corte di adulatori babbei.

@tornadorosso. Ciao ragazzo, spero tutto bene. La Ferrari è sempre la Ferrari. Con gli uomini cambiano anche gli stili di gestione, naturalmente Arrivabene è molto diverso da Domenicali. Quanto al pilota leader, bisogna intendersi. Schumi è stato unico e fondamentale, ma le decisioni le prendevano Todt e Brawn, dopo averlo ascoltato. Alonso non aveva Todt e non aveva Brawn e non ce li ha nemmeno Vettel.

@andrea. Io so che Vettel pensa ancora di poter vincere questo campionato. E’ bello che lui abbia questa convinzione, gli fa onore. Per parte mia sono moooltoooo scettico e Seb non c’entra, la macchina vincente ancora non è e dal desiderio di contrastare la superiorità Mercedes nascono anche taluni azzardi del muretto Ferrari, dove non è che siano rimbambiti di colpo, anche se ora va di moda farlo credere. Complimenti per il tuo italiano!

@paolino. Sul futuro di Kimi ho detto, deciderà Marchionne ed è giusto, tocca al presidente valutare anche elementi non strettamente connessi al valore del pilota. Quindi se stai pensando a Perez hai capito ma io il messicano lo lascerei dov’è.

@gil. Spiacente di deluderti, Ecclestone è immortale, nessuno lo sostituirà. Io vorrei un quarantenne amante della F1 e informato sulle dinamiche dei grandi eventi sportivi, dallo spettacolo dal vivo all’effetto social e bla bla bla. Aspetterò invano, fidati.

@calembour74. Allora, la storiella della maledizione l’ho raccontata, è vera, poi uno ci crede o non ci crede. A gennaio del 1980 la Ferrari licenziò un operaio giovane per non so quale malefatta e per reazione la madre del ragazzo fece una piazzata davanti al vecchio ingresso della fabbrica, proclamandosi una fatucchiera  e annunciando che, per vendetta, per vent’anni la Rossa non avrebbe più vinto il mondiale. In effetti Schumi a Suzuka festeggiò nel 2000. Sul licenziamento di Arnoux I am sorry, so la storia vera, non si può pubblicare per risvolti che non sono documentabili, tutto qua.

@MoOrEz. La Formula Uno non riesce ad essere più semplice perché, come ha detto Briatore e per una volta ha ragione, da oltre vent’anni è stato dato troppo potere agli ingegneri, che adorano le trovate super sofisticate, fantastiche per i loro cervelloni ma incomprensibili per il 99% degli spettatori.

@ingo. E’ da una vita che ogni tanto mi sento chiedere: ma l’automobilismo è uno sport, visto che poi alla fine della fiera a determinare il risultato è la tecnologia più dell’uomo (già Ferrari, mezzo secolo fa, generosamente nei confronti dei drivers, parlava di cinquanta e cinquanta, come contributo)? Rispondo così: sport significa competizione, la competizione può anche essere meccanica, quindi la F1, sì, a suo modo è uno sport, se e quando viene intesa nel senso migliore del termine.

@ioricorse. Monza è un pezzo di storia, ci correvano già quando ancora non era nato mio padre, figurati. La Storia, con la maiuscola, va sempre rispettata. S’intende che nel presente post moderno ballano tante cose (soldi, contratti, diritti pubblicitari, ect) che alla tradizione sono estranee. In generale, l’Italia come Paese, se ha una idea di se stessa, DEVE ospitare un Gp di F1, a Monza o piuttosto altrove se in Brianza non ci fossero le condizioni. Io la penso così, capisco di essere antiquato e sono felice di essere…vintage

@Ant man. No, non mi aspetto che nel 2017 la Mercedes venga messa in crisi dalle nuove regole, se questo è il senso del quesito.

@antonello fiorucci. Magari la Lancia tornasse a competere al massimo livello nei rally! E per una volta non è colpa di Marchionne, la demolizione di un mito italiano fu decisa a Torino quando l’uomo con il maglione era in altre faccende affaccendato. Considero quella scelta un errore pacchiano, la rinuncia a un polo di sviluppo e ricerca applicato alle corse. Sull’altra tua domanda, più o meno a proposito della abolizione dei test, lo reputo il sì alla trovata da parte di Montezemolo l’errore più grave del presidente con il ciuffo.

@Luca II Di Be. E’ vero, tolta la Mercedes non di rado le prestazioni delle macchine cambiano radicalmente da circuito a circuito. Per un pilota adattarsi non è semplice: quelli bravi cercano di aiutare la squadra a comprendere le ragioni della diversità nel rendimento in pista, alcuni ci riescono, altri molto meno, è una questione di sensibilità.

@teoalboreto. Guarda, ho già scritto più volte di quanto il disastro Honda mi abbia sconcertato! Forse aveva ragione chi segnalava, nel 2014, una realtà scomoda: finita la partnership con la McLaren di Senna, tutte le altre esperienze giap in F1, dalla Bar al team tutto Honda, si rivelarono imbarazzanti. Non so, è davvero difficile da comprendere, figurati spiegarlo. Il futuro? Mmmmm…