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Italia-Germania. A Bordeaux e a ZeltwegLeo Turrini - 1 luglio 2016

E’ sempre Italia-Germania.

A Bordeaux.

E allo Spielberg.

Naturalmente sono realtà differenti, un Europeo di calcio si gioca ogni quattro anni, un Gran Premio ce lo abbiamo ogni due settimane.

Di calcio dirò solo che mai avrei creduto, un mese fa, di essere ancora in Francia con gli azzurri. Trovo poi penosi certi snobismi finto intellettuali.

Le passioni popolari, siano per un pallone che rotola o per un motore che ruggisce (si fa per dire, viste le power unit…) meritano sempre rispetto.

Sul cuore mio, cioè la Ferrari, eh, immagino che Sergio Marchionne abbia molte cose su cui riflettere. Ignorando i falsi problemi (chi guida) e privilegiando le vere questioni (cosa dai da guidare a chi).

Oso sperare che sia chiaro ormai quanto la frenetica attesa di un evento Messianico (un pilota, un progettista geniale, una rivoluzione permanente, ect) sia destinata a portare in un vicolo cieco.

E siccome la penso così da sempre e lo scrivo da sempre, ecco, come dicevano i latini ‘de hoc satis’.

Grazie a chi vorrà raccontarmi qua sotto la pole austriaca.