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Rosberg e la pole di BudapestLeo Turrini - 22 luglio 2016

Che Rosberg abbia prolungato per due anni il contratto con Mercedes non rappresenta certo una sorpresa.

Voglio dire, nemmeno Barrichello (e ovviamente Nico è molto meglio di Rubens, eh) al terzo anno di dominio Ferrari poteva accarezzare l’idea di andarsene.

O c’è un altro team che sta allo stesso livello o quasi e allora l’opzione ha un senso: vedi Prost del 1990, avendo Alain la ragionevole consapevolezza che la Ferrari si era molto avvicinata alla McLaren.

Ma, adesso, francamente, chi può supporre che la dittatura della Freccia d’Argento sia in pericolo?!?

Altra cosa è chiedersi se, a livello personale, Nico abbia fatto bene o male.

Nel senso che il Nero è un partner scomodissimo. E se dovesse conquistare il terzo titolo consecutivo, per Rosberg la strada si farebbe ulteriormente in salita.

Evidentemente il diretto interessato ritiene di poter sopportare anche il rischio di una sconfitta targata 2016. E bisogna ammirarne, a prescindere, l’orgoglio.

Quanto al punto di vista della azienda Mercedes, perché dovrebbero cambiare una ‘line up’ che sta demolendo tutti i record di scuderia nella storia della F1?

Perché questo è punto che talvolta, anche tra noi, tendiamo a perdere di vista. Magari pure per disperazione.

Sarà magari demerito della Ferrari, perché no?

Ma la Mercedes della seconda decade del nuovo millennio è semplicemente mostruosa.

E stando alle piccole cose nostre dipinte di Rosso, a me sembra di essere stato chiaro, da settimane anzi da mesi, su quanto serve a Maranello.

Non faccio questione di nomi.

Ho spiegato e ripeto A) se Marchionne ha fiducia in Arrivabene deve intervenire sulle aree tecniche perché B) la Ferrari da tempo immemore ha un deficit di telaio e di aerodinamica e inoltre C) la fola degli sviluppi mai all’altezza delle aspettative o trova una soluzione o ti saluto e sono, come direbbe il commissario Montalbano.

Io faccio la parte di Catarella e, sbadabam!!!, temo che per la SF 16 H(ai vinto mai? No!) sarà dura tener dietro la Red Bull, all’Hungaroring.

Spazio sotto per chi volesse raccontare la pole di Budapest.