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Giù le mani dalla PellegriniLeo Turrini - 10 agosto 2016

Only in Italy.
Solo in Italia.
Stai a Rio, soffri per la delusione che ti arriva da una campionessa unica e pensi, banalmente, che comunque hai accompagnato la (forse) ultima avventura di una giovane donna che ha onorato il suo, il tuo paese.
Poi ti fai un giro in Rete e scopri che no. Cioè scopri l’Italia peggiore, quella che tratta adesso Federica Pellegrini come un fenomeno da baraccone, un falso mito mediatico, un bluff alimentato da chissà quali oscuri, esoterici intrighi.
Ecco, io mi vergogno di questa Italia qua. Livorosa, divorata da una invidia che viene evidentemente da una cattiveria insana, drammaticamente moltiplicata dal web.
Io conosco pochissimo Federica Pellegrini. Le ho parlato quattro volte in vita mia. Non mi permetto di giudicarla come persona. E in ogni caso simpatia o antipatia per il soggetto non possono incidere nella valutazione sulla campionessa. Lo dicevo per Prost, per Alonso, per Tomba.
Io sono grato a Federica per tutto quello che ha fatto e per quello che ancora potrà fare.