Dicesi delitto perfetto quel crimine destinato a restare impunito perché chi lo ha commesso non ha lasciato la benché minima traccia.
Caso Schwazer.
Ipotesi delitto perfetto numero uno. Giorni fa ho chiesto al professor Donati: ma lei sta sicuro che Alex, ingannandola, non prendesse di nascosto micro grammi di steroidi, confidando di sfuggire ai test giocando sulle quantità infinitesimali ingerite?
Fosse andata così, Schwazer avrebbe la mentalità del criminale recidivo e tutto si spiegherebbe.
Donati mi ha risposto: impossibile, conosco l’uomo, non l’ha fatto, non l’avrebbe mai fatto. Si doperebbe di nascosto uno che si fa controllare ogni giorno, che mette i suoi dati biologici su Internet, che il 29 dicembre scrive alla Wada dicendosi disposto ad essere ‘testato’ sempre, in qualunque momento?
Passiamo ora alla ipotesi delitto perfetto numero due.
Per la storia del 2012. Per le cose che ha detto dopo e per i nomi che ha fatto. Perché ha scelto Donati che da trent’anni rompe le scatole al Sistema, su doping e dintorni.
Per tutto questo, Alex e’ il bersaglio perfetto. I dopati lo odiano. Chi non si è dopato ha il diritto di dubitare di lui. Inoltre, vedi Coppa del Mondo, pare possa vincere allenato da Donati. Inammissibile.
Così salta fuori lo steroide. Con molti mesi di ritardo. Tra vizi procedurali conclamati. Si arriva ad un processo ‘secretato’ a 4 giorni dalla gara olimpica sulla 20 km di marcia. Zero trasparenza. Udienza a porte chiuse. Diritto alla difesa calpestato.
Anche questo e’ il delitto perfetto, come nell’ipotesi Alex che inganna Donati dopandosi di nascosto. Con l’aggravante che nel caso B dovrebbe essere Schwazer a smascherare il complotto, a provare la congiura. Ma gli altri hanno la provetta e le analisi, il marciatore e Donati hanno solo la loro storia. Che è , anche, la storia di un ex dopato reo confesso.
Io di certezze non ne ho. Prove, nemmeno.
Ho solo una sensazione, sin da quando questo dramma e’ (ri)cominciato.
Li hanno fottuti. Il delitto perfetto sta nella ipotesi B.
Edmond Dantes. Il Conte di Montecristo, Dumas. Era già tutto scritto li’, temo