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Cosa può dare Brawn alla nuova F1Leo Turrini - 24 gennaio 2017

Ora che Bernie Ecclestone cammina davvero sul viale del tramonto (ma siamo onesti: a 86 anni e rotti ci può stare, anche per un Immortale!) diventa obbligatorio chiedersi cosa abbiano in mente gli americani di Liberty Media, i nuovi proprietari del Circo a quattro ruote.
Io non li conosco, se non di fama.
Penso abbiano perfettamente ragione a porsi come urgenza immediata il recupero di un rapporto con il pubblico vero. Con la gente in carne e ossa.
Ho scritto spesso che uno degli errori di Ecclestone, da 20 anni in qua, era l’ossessione per i diritti tv e per la globalizzazione.
Ma se corri in circuiti vuoti, se non hai attorno e addosso l’entusiasmo popolare, prima o poi vai a sbattere.
In piccolo, perché la F1 e’ un evento planetario, sta accadendo la stessa cosa al calcio italiano.
Stadi deserti, tutto in tv, partite in notturna infrasettimanale con tre gradi sotto zero, impianti degradati…
Liberty Media si ribella a una realtà del genere e fa bene. Solo, resta da comprendere cosa abbiano nei cassetti.
Se pensano al wrestling, mamma mia!
Per questo può essere confortante la annunciata presenza di Ross Brawn tra i consulenti degli americani.
Ross significa storia e cultura tecnica. Ha vinto con la Benetton e con la Ferrari e con l ‘auto che portava il suo nome e ha messo in piedi l ‘armata Mercedes.
Capisce di tecnica come nessuno, ha eluso e dribblato le regole con mefistofelica abilità. Di sicuro e’ l ‘uomo giusto per provare a indirizzare la F1 sui sentieri di una competizione più spettacolare, meno blindata, eccetera.
Dovrà scontrarsi con i burocrati della FIA ma qui andiamo sul terreno della politica e comunque Ross Brawn a me e’ caro, nel senso che ancora mi deve pagare l’affitto per quel garage dove teneva le sue cianfrusaglie negli anni d’oro della Ferrari…