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La F1 e le nuove regoleLeo Turrini - 31 gennaio 2017

L’altra sera stavo delirando a un simposio dedicato ai 70 della Ferrari e al mio libro quando un simpatico romagnolo mi ha chiesto: scusi, ma queste nuove regole tecniche quanto influiranno, quali stravolgimenti determineranno?
Ho mandato indietro il nastro della memoria.
Nel 1989 la F1 chiuse l’era turbo per tornare ai motori aspirati. Nell’immediato non cambiò nulla: la McLaren Honda era e rimase la vettura migliore, anche se gli avversari si avvicinarono.
Ma quando nel 2005 venne introdotta la norma che imponeva l’uso di sole 4 gomme per l’intero Gp, beh, la Bridgestone si fece cogliere clamorosamente impreparata e la Ferrari da dominatrice assoluta divento’ malinconica comprimaria (come poi fatto, in quelle condizioni, zio Schumi a piazzarsi terzo nel mondiale e’ un mistero gaudioso).
Nel 2009 Ross Brawn trovo’ nei cassetti abbandonati dalla Honda un curioso progettino. Il doppio diffusore! Pare fosse un’idea di un ingegnerino giap, eroe sconosciuto di un evento senza precedenti. Infatti mai nella storia della F1 un team dalla nuova denominazione, appunto la Brawn, ha vinto il mondiale per poi subito sparire, come marchio, nelle fauci Mercedes. Il doppio diffusore ce l’avevano anche Toyota e Williams, all’inizio. Si presume fosse illegale ma Max Mosley voleva dare una lezione a Ferrari McLaren Red Bull e così un giovanissimo Vettel fu privato di un titolo che meritava.
Nel. 2014, con la svolta ibrida, my Brother Domenicali e i suoi tecnici credevano che la limitazione dei consumi sarebbe stata la chiave di tutto e fino al primo Gp della stagione in Ferrari continuarono a immaginare che molte vetture sarebbero rimaste a bordo pista senza benzina. Comincio’ così l’era Mercedes, ancora non conclusa.
Morale della favola. A fronte di regole nuove per tutti, servono intuito, coraggio, soprattutto spregiudicatezza.
Per come la vedo io, tradizionalmente in Ferrari qualcosa del genere e’ sempre mancato, purtroppo.
Chissà stavolta, ho detto al mio preoccupato interlocutore (ferrarista) l’altra sera…